Abbiamo votato contro perché volevamo di più per i nostri agricoltori e cittadini
“Numerosi passi avanti in Commissione agricoltura del Parlamento europeo sulla proposta di Regolamento sui ‘Piani strategici’ per la futura riforma della PAC, ma non sufficienti per tutelare i nostri agricoltori e cittadini come avremmo voluto”. Così Paolo De Castro, primo vice presidente della Commissione Agricoltura, spiega il proprio voto negativo espresso, insieme a quasi il 40% dei suoi colleghi, sul testo approvato oggi dagli eurodeputati ma che lascia le mani libere alla futura Assemblea europea per modificarlo.
“Abbiamo migliorato in molti punti la proposta del Commissario Hogan - indica l’eurodeputato Pd - fissando un tetto agli aiuti Ue sopra i 100mila euro, che però esclude le aziende agricole cooperative, e sottrae al calcolo i costi di lavoro che gli agricoltori devono fronteggiare. Non solo: abbiamo introdotto una maggiore flessibilità negli obblighi ambientali per i nostri produttori (con l’eliminazione dell’obbligatorietà per misure quali le aree ad interesse ecologico e la diversificazione colturale, sostituite da interventi più ambiziosi come la rotazione delle colture), salvaguardato il finanziamento delle campagne di promozione delle eccellenze agroalimentari, in particolare il vino, e introdotto ulteriori misure in favore dei giovani e delle donne in agricoltura”.
“Ma non basta” dice De Castro: “alla futura riforma mancano ancora elementi politici che non sono patteggiabili: in primo luogo l’eliminazione del rischio di ri-nazionalizzazione della Pac e le possibili distorsioni di concorrenza tra agricoltori di diversi Stati membri. Dobbiamo anche ottenere il pieno riconoscimento del ruolo delle Regioni che, seppur rafforzato rispetto alla proposta iniziale grazie ai nostri emendamenti, deve tornare centrale nella predisposizione dei Piani di Sviluppo Rurale. Non possiamo poi accettare l’accelerazione eccessiva nel processo di convergenza del valore degli aiuti ai produttori, sia a livello nazionale che comunitario, per dare ai nostri agricoltori il tempo necessario ad adeguarsi a nuovi regimi”.
Dopo il voto di ieri sul Regolamento OCM e quello odierno, l’ultimo passaggio avrà luogo l'8 aprile, con il voto sulla riforma delle norme di gestione finanziaria, di audit e di controllo della Pac. “Anche in questo caso - conclude De Castro - puntiamo a salvaguardare la dimensione comune e la capacità finanziaria necessarie alla Pac per sostenere le grandi sfide del settore agroalimentare”.