“Se confermate le indiscrezioni di stampa secondo cui nel Consiglio dei ministri di domani dovrebbe approdare il disegno di legge per la promozione e il recupero dei rifiuti in mare da parte dei pescatori, il cosiddetto ‘Salva mare’, non potrei che esserne felice, perché sarebbe la dimostrazione lampante di come il lavoro svolto in Europa e concluso con l’approvazione della direttiva sul Port reception facility nella Plenaria del 13 marzo abbia fatto da apripista anche nel nostro Paese”.
Lo dichiara l’eurodeputata del Pd, Simona Bonafè.
“Ho iniziato questo percorso al fianco dei pescatori spazzini, in difesa dell’ambiente marino, della nostra salute e del loro lavoro con la presentazione del progetto Arcipelago Pulito, la primavera scorsa a Bruxelles, insieme a tutti i protagonisti del progetto che ha posto fine a una vera e proprio ingiustizia. L’Europa - spiega Bonafè - ha saputo cogliere la bontà dell’iniziativa toscana e ne ha subito sposato i fondamenti approvando un mio emendamento volto a correggere una stortura burocratica che penalizzava un comportamento virtuoso dei pescatori nel combattere l’inquinamento da plastica: se portavano a riva i rifiuti finiti accidentalmente nelle loro reti ne diventavano automaticamente produttori, assumendosene i costi di smaltimento. L’Europa ha posto fine a questa assurdità - conclude Bonafè - sono felice, oltre che orgogliosa, se anche l’Italia fa altrettanto copiando la normativa europea, ma sono consapevole che si tratta di un primo passo e che è indispensabile rafforzare ulteriormente ogni misura volta a combattere l’inquinamento da plastica, a partire dal recepimento della direttiva Ue sul divieto della plastica monouso che, al di là dei proclami di Costa, ricordo è stata contrastata e votata negativamente a Strasburgo dai suo alleati leghisti”.