“Il voto di oggi, in plenaria a Strasburgo, su InvestEU 21/27 – dichiara Silvia Costa - con 40.8 miliardi di garanzia europea che produrranno oltre 650 miliardi di investimenti, è un ottimo risultato per la creatività e la cultura. Ricordo che l’Italia è stata con i Governi Renzi e Gentiloni, il primo Paese in Europa nell’utilizzo del Piano di investimenti Juncker voluto dal gruppo S&D. Tra gli obiettivi generali del programma è stata aggiunta la promozione del progresso tecnologico, della cultura, dell’istruzione e della formazione. All’interno delle finestre di policy, i settori culturali e creativi rientrano ora esplicitamente nella terza finestra “PMI” e nella quarta finestra ‘Investimenti sociali e competenze’, comprendendo anche quelle organizzazioni che si occupano di affari sociali. Sono previste poi disposizioni orizzontali sul funzionamento del Fondo InvestEU che interessano di riflesso anche i settori culturali, compreso il sostegno al capacity building e lo sfruttamento di sinergie con altri programmi settoriali, tra cui Europa Creativa, di cui sono relatrice.
Abbiamo approvato anche Digital Europe, con uno stanziamento di 9 miliardi, il cui obiettivo principale è plasmare la trasformazione digitale dell’Europa a vantaggio dei cittadini e delle imprese, nonché migliorare la competitività dell’Europa nell’economia digitale globale contribuendo a ridurre il divario digitale in tutta l’Unione. Vengono individuate sinergie importanti tra Digital Europe e Europa Creativa, in particolare con Media, per l’adattamento dei settori creativi e culturali al nuovo ambiente digitale”.
Lo ha dichiarato Silvia Costa, europarlamentare PD/S&D.
“Si è votata anche la modifica al regolamento del Codice comunitario dei visti – dichiara Silvia Costa – di cui abbiamo ottenuto il riconoscimento di esigenze specifiche per i professionisti della cultura, gli sportivi, gli artisti di paesi terzi non cittadini UE. Il Parlamento europeo prende così una posizione forte e chiara, rendendo possibile per queste categorie di viaggiare all’interno dell’area Schengen fino ad un anno (purché non rimangano più di 90 giorni in uno Stato membro in un periodo continuativo di sei mesi) e abbattendo cosi notevolmente i costi in termini economici e amministrativi legati all’organizzazione di una tournée o di un torneo della durata superiore ai tre mesi. Questa conquista fa eco alle nostre storiche battaglie per promuovere la circolazione di artisti e sportivi in Europa, come riconosciuto dalla nuova Agenda cultura e come ho ribadito nel nuovo Europa Creativa, di cui sono relatrice”.