28
Nov

Accordo Stati Uniti - Ue su carni bovine non trattati con ormoni

Accordo Stati Uniti - Unione europea per l'assegnazione di una quota del contingente tariffario per le carni bovine di alta qualità provenienti da animali non trattati con ormoni di crescita

Nel 2009, l'UE e gli Stati Uniti hanno concluso un protocollo d'intesa (Memorandum of Understanding - MoU) che fornisce una soluzione a una controversia, di lunga durata, portata avanti dagli USA a livello di Organizzazione mondiale del commercio (OMC), in merito alle misure imposte dall'UE - nel 1989- alle esportazioni statunitensi di carni bovine che contenevano ormoni della crescita. 

Al fine di mantenere la propria normativa restrittiva in materia di ormoni, l’UE ha dovuto negoziare l’apertura di una quota erga omnes di 45000 tonnellate di carni bovine non trattate con ormoni a fornitori internazionali, tra cui quelli statunitensi. 

Tuttavia, l'industria americana delle carni bovine non era soddisfatta di questa quota, poiché non era in grado di competere con altri partner commerciali e voleva che gli fosse assicurata un’allocazione nazionale più favorevole.

Nel 2019, sulla base di un mandato del Consiglio, la Commissione ha raggiunto una soluzione negoziata sotto forma di un accordo con gli Stati Uniti che prevede l’assegnazione agli Stati Uniti di 35.000 tonnellate della quota summenzionata, con il restante importo lasciato disponibile per tutti gli altri esportatori. Questa soluzione è compatibile con l'OMC, poiché l'UE ha cercato e ottenuto l'accordo scritto da tutti gli altri fornitori importanti (Australia, Uruguay e Argentina). 

Ciò consentirà che le misure entrino in vigore dal 1 ° gennaio 2020, come richiesto dagli USA.

Questo accordo si inserisce nell'intesa raggiunta tra i presidenti Juncker e Trump nel luglio 2018, con l’obiettivo di ridurre le tensioni commerciali.

Vi è un ampio sostegno in Commissione sia per la ratifica dell’accordo, che per la risoluzione di accompagnamento, che ha dato l'opportunità al Parlamento di esprimere preoccupazione per le relazioni commerciali con gli USA in questa fase. In particolare si fa riferimento alle tariffe imposte dagli USA su acciaio e alluminio, al caso Airbus-Boeing, al caso delle olive spagnole da tavola (che mette in discussione il funzionamento degli aiuti diretti agli agricoltori, stabiliti dalla PAC) e al possibile stallo del funzionamento dell’organo di appello di risoluzione delle dispute dell’OMC, causato proprio dal blocco delle nomine di nuovi giudici da parte degli Stati Uniti. Nella risoluzione di accompagnamento si deplora anche la decisione degli Stati Uniti di recedere dall'accordo di Parigi.