Da nord a sud, da ovest a est, l’Italia è flagellata da settimane da eventi metereologici che stanno mettendo a rischio la tenuta stessa del Paese. Le piogge insistenti causano frane, smottamenti, esondazione di fiumi con conseguenti devastazioni di centri abitati, estensioni agricole, crollo di ponti, interruzione delle vie di comunicazione.
Venezia, patrimonio dell’umanità, uno dei simboli di questa Europa così fragile ma al tempo stesso unica, ha subito in pochi giorni tre picchi di marea tra i più alti registrati nell’ultimo secolo. Martedì 11 novembre l’acqua alta è arrivata a 187 centimetri, poco sotto i 194 centimetri del 1966, il picco più alto mai registrato.
L’acqua alta eccezionale è arrivata a poco più di un anno dalla tempesta Vaia che ha sconvolto le foreste del nordest e del Bellunese, dove ha abbattuto oltre sei milioni di alberi. Purtroppo, non si tratta più di eventi straordinari. Il cambiamento climatico ci mette di fronte alle nostre responsabilità. Dobbiamo essere in grado di fare di più e meglio per contrastarne gli effetti.
Ogni anno perdiamo vite umane, attività economiche e produttive, beni artistici e culturali di valore inestimabile: siamo di fronte ad un fenomeno che colpisce il nostro Paese con durezza crescente. Nell’immediato, il governo italiano ha creato per Venezia e i comuni del Polesine, duramente colpiti, una zona economica speciale, in armonia con le norme europee dimostrando sinergia tra istituzioni.
Anche l’Europa dovrà fare la sua parte con degli strumenti più urgenti a disposizione, come per esempio il Fondo di solidarietà attivato nel 2012 dopo il terremoto in Emilia Romagna. Affrontare l’emergenza è indispensabile ma non sufficiente. Serve una strategia europea per prendersi cura dei nostri territori più fragili, un piano straordinario contro il dissesto idrogeologico, per l’ammodernamento delle infrastrutture, per mettere in sicurezza i territori, le persone, il patrimonio artistico. Venezia potrà essere, se lo vorremo, il simbolo di una rinascita europea basata sulla sicurezza e sulla sostenibilità, che sappia difenderci dagli effetti negativi del cambiamento climatico e che metta in pratica tutte le azioni necessarie per invertire la rotta e bloccare definitivamente la degenerazione ambientale in atto.
Se l’Italia e l’Europa saranno in grado di salvare Venezia, questo sarà il simbolo di un’Europa che sa affrontare e superare anche gli ostacoli più ardui.