Nella notte di Capodanno saranno cacciate dai centri di accoglienza e messe sulla strada. Questa sarà la sorte che toccherà a centinaia di persone beneficiarie della protezione umanitaria a causa dell’applicazione rigida dell’ultimo “decreto sicurezza” 132/2018. Questo evento drammatico andrebbe a colpire interi nuclei familiari, persone vittime di tratta, persone malate, donne e bambini. Si tratta della conseguenza di una nota del Servizio Centrale “SIPROIMI” del ministero dell’interno (il Sistema di protezione per i titolari di protezione internazionale e per i minori stranieri non accompagnati) che impartisce precise disposizioni ai Comuni perché traducano operativamente il provvedimento.
Noi pensiamo che il ministro dell’Interno debba bloccare immediatamente l’effettività della circolare per due ragioni. La prima: non trasformare uno status di protezione umanitaria in una situazione odiosa di abbandono e di indifferenza verso persone bisognose di sostegno, a maggior ragione in un periodo particolare come quello di fine anno. La seconda: non scaricare sugli enti locali la responsabilità e gli oneri che emanano da un decreto ingiusto e che produce, come si vede, effetti inaccettabili.
Confidiamo nella sensibilità e nella intelligenza operativa che ci sembra caratterizzi il ruolo del titolare del Viminale.