"Né il Parlamento europeo, né tantomeno gli eurodeputati Pd, intendono introdurre un bollino rosso sul valore nutrizionale degli alimenti, in particolare sulle nostre eccellenze alimentari come il Grana Padano, il Prosciutto di Parma o la Coppa Piacentina. Quando smetterà il senatore Salvini di raccontare bugie e prendere in giro agricoltori e consumatori emiliano romagnoli e italiani?". E' la reazione immediata da Strasburgo di Paolo De Castro, coordinatore S&D alla commissione Agricoltura del Parlamento europeo, alle dichiarazioni del leader della Lega, oggi a Piacenza.
Per l'eurodeputato Pd, "le affermazioni di Matteo Salvini sui sistemi di etichettatura nutrizionale a semaforo, dimostrano ancora una volta la superficialità della Lega nell'affrontare i problemi. "A oggi - spiega De Castro - non esiste alcuno schema europeo di etichettatura nutrizionale, che indichi cioè la quantità di grassi, zuccheri e sale presente nei cibi. Tuttavia, negli ultimi anni, alcuni partner europei hanno introdotto sistemi diversi di etichettatura a livello nazionale, come quello 'a semaforo' francese - il cosiddetto Nutriscore - a cui se ne contrappongono altri, tra cui la proposta italiana 'a batteria' presentata qualche giorno fa dal nostro Governo, e supportata dall'intero sistema produttivo italiano, dagli agricoltori ai trasformatori".
"Quello che serve adesso - afferma con forza De Castro - non sono le polemiche di Salvini, ma che si possa, a partire da Piacenza e dall'Emilia Romagna, riuscire a fare squadra come Italia e ottenere un regime di etichettatura uguale per tutti a livello europeo, basato su ricerche scientificamente fondate. Un sistema che eviti ai nostri consumatori di trovarsi davanti a informazioni diverse tra i vari Paesi. Un sistema, insomma, che non condizioni i consumatori ma fornisca loro informazioni complete, a partire dall'origine degli alimenti, per poter operare scelte d'acquisto consapevoli".
"La posizione del Pd è sempre stata chiara , e già nel 2016 - ricorda l'eurodeputato Pd - ci siamo mossi in questo senso, con un'interrogazione alla Commissione europea di cui ero capofila e sottoscritta da quasi 100 eurodeputati di 13 Stati membri e di tutti i gruppi politici, tranne quello della Lega, forse per non scontentare la loro alleata francese Marine Le Pen. Sarebbe ora - conclude De Castro - che il partito di Salvini si unisca a noi in questa battaglia, se davvero non vuole che una bibita light venga spacciata per migliore rispetto a un succo di albicocche. Ne hanno più che mai bisogno i nostri produttori, consumatori e l'intero settore agroalimentare italiano".