“In gioco ci sono 4,8 miliardi di investimenti, non 364 milioni, e la leadership industriale europea e italiana. Il Green Deal presentato dalla Commissione europea e votato dal Parlamento europeo a Strasburgo non è solo una necessità ambientale ma un'occasione imperdibile per l'Europa e l'Italia per rilanciare la crescita e creare occupazione". Lo ha dichiarato Patrizia Toia, eurodeputata Pd e vicepresidente della commissione Industria all'indomani del voto del Parlamento europeo a Strasburgo che ha dato il via libera alla proposta della Commissione sul Green Deal.
"È allarmante - ha spiegato Toia - constatare il livello di disinformazione e superficialità con cui viene discusso il tema nel dibattito nazionale. Paragonare i contributi dell'Italia all'Ue, da cui sono estrapolati i 900 milioni che andrebbero al Fondo di Transizione, con i circa 364 milioni che l'Italia dovrebbe ricevere è insensato, innanzitutto perché i fondi Ue serviranno a mobilitare 4,8 miliardi e, in secondo luogo, perché l'Italia beneficia da sempre, anche economicamente, dei progressi dell'intera Unione europea. Siamo nel mercato unico europeo e vinciamo perdiamo tutti insieme, nelle battaglie ambientali come in quelle economiche. Se ne facciamo un discorso di contabilità spicciola non avremmo dovuto far parte dell'Ue fin dall'inizio visto che siamo da sempre un Paese contributore netto: in termini contabili diamo più di quanto riceviamo, ma in termini economici abbiamo ottenuto benessere e stabilità economica grazie all'integrazione nel mercato unico più ricco del pianeta.
Infine, a chi dubita del cosiddetto 'effetto leva' degli investimenti, per cui i 7,5 miliardi del Fondo di Transizione puntano a mobilitarne 100, vanno ricordate le polemiche della scorsa legislatura sul Piano Juncker per gli investimenti che puntava a mobilitare 315 miliardi con appena 21, tra bilancio Ue e prestiti Bei. Il risultato è che oggi i miliardi di investimenti mobilitati dal Piano Juncker sono arrivati a 371 e gli 11,2 miliardi dati all'Italia, tra i principali Paesi beneficiari, hanno generato 65,5 miliardi di investimenti. Se oggi molte aziende in tutta Italia lavorano con questi investimenti europei non è certo grazie agli eurodeputati leghisti che all'epoca votarono contro il Piano Juncker, ma grazie a noi eurodeputati Pd e del Gruppo dei Socialisti e Democratici che il piano Juncker lo abbiamo chiesto, negoziato, votato, difeso e migliorato nei suoi regolamenti di applicazione, esattamente come stiamo facendo oggi con il Green Deal, contro cui hanno votato ieri gli eurodeputati leghisti".