05
Feb

Ue, De Castro: ortofrutta, contributi al 5% della PLV per le organizzazioni di produttori

"I nostri produttori, già penalizzati da un nuovo calo dei consumi e dell'export, si trovano in queste settimane a dover fronteggiare anche pesanti riflessi economici per i danni di specie aliene come la cimice asiatica. Per questo, nel quadro della riforma della Pac, il Parlamento europeo sta lavorando affinché abbiano la possibilità di fare leva su nuove risorse finanziarie attraverso i nuovi piani settoriali, con un aumento dei contributi da parte dell'Unione che arrivi al 5% della Produzione lorda vendibile, contro l'attuale 4,1%, come sostegno diretto alle Organizzazioni di produttori e loro associazioni".  È la notizia portata oggi da Paolo De Castro, coordinatore S&D alla Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, all'inaugurazione di Fruit Logistica, la rassegna internazionale dedicata al settore ortofrutticolo, in corso alla fiera di Berlino.

"Vogliamo incentivare il maggior grado possibile di integrazione - ha spiegato De Castro, intervenendo al Padiglione Italia della manifestazione organizzato da Cso Italy con il supporto di Agenzia Ice alla presenza della ministra delle Politiche agricole, Teresa Bellanova, e dell'Ambasciatore d'Italia a Berlino, Luigi Mattiolo - proponendo un contributo pari al 5% della Plv per le forme meglio organizzate, che possa essere incrementato di un ulteriore 0,5% per le Op e Aop che abbiano dimensioni transnazionali".

"Per quanto riguarda gli interventi settoriali, e tra questi quelli per l’ortofrutta, previsti per ora nel regolamento sull'Ocm unica - ha proseguito l'eurodeputato Pd - la proposta di riforma della Pac conferma quanto attualmente previsto, con alcuni altri importanti cambiamenti. Le misure previste per i vari settori saranno ricomprese all’interno di un unico Piano strategico, definito a livello nazionale, al fine di assicurare una maggiore coerenza degli interventi Pac, posto che sarà resa obbligatoria per gli Stati membri un’analisi preliminare dei bisogni e un’identificazione chiara degli obiettivi. Il modello Ocm ortofrutta, a conferma e riconoscimento dell’efficacia di questo strumento, sarà esteso ad altri settori oltre al vino, a olio d'oliva, luppolo e apicoltura. Inoltre, vogliamo ampliare il ventaglio di misure finanziabili attraverso i fondi di esercizio, includendo una maggiore attenzione alla programmazione produttiva e all'adattamento alle esigenze del mercato - sulla scia dei risultati già raggiunti con il regolamento Omnibus, misure per la gestione e il contenimento dei rischi, soprattutto fitosanitari; e poi promozione della diversità genetica e del miglioramento varietale, promozione di filiere corte, rafforzamento delle misure per diversificare gli sbocchi commerciali e consolidare di quelli già esistenti; condivisione di buone pratiche agricole e know how a livello europeo e globale grazie a programmi di formazione mirati per i produttori".

"Grazie al lavoro del Parlamento sul regolamento sui Piani strategici - ha sottolineato quindi De Castro – vogliamo garantire il mantenimento dei fondi per le misure relative ai programmi operativi al 3% della dotazione finanziaria per i pagamenti diretti". Quanto al regolamento sull'Organizzazione comune dei mercati, "le misure principali per il settore sono sicuramente l’estensione della possibilità di attivare schemi di riduzione della produzione, come quello implementato con successo nel 2015 per il settore lattiero caseario, e l’ulteriore chiarimento in merito alle regole della concorrenza per favorire ulteriormente l’aggregazione, non solo tra produttori, ma anche con tutti gli altri operatori della filiera che fanno leva su Organizzazioni interprofessionali".