“Da anni i produttori di riso italiani ed europei sono 'sotto attacco' delle importazione di riso a dazio zero da Cambogia e Myanmar. Contro questa ingiustizia, insieme ad altri 32 eurodeputati italiani di forze politiche trasversali, abbiamo inviato una interrogazione prioritaria all'Esecutivo Ue affinché anche il riso rientri tra i prodotti che a breve vedranno ristabilito il dazio standard con quei Paesi”. Lo rende noto Paolo De Castro, coordinatore S&D alla Commissione agricoltura del Parlamento europeo, che ha sottoscritto l'interrogazione insieme ai colleghi di tutti gli schieramenti politici italiani presenti al Parlamento Ue.
“Il Parlamento europeo non ha mai abbandonato i risicoltori - dice l'eurodeputato PD - e ora si mobilita accanto al Governo e al sistema produttivo italiano contro una decisione che appare 'assurda e priva di giustificazione', come sostiene lo stesso Ente nazionale risi”. “La Commissione europea infatti - precisa De Castro - dopo aver accertato ripetute violazioni di diritti umani, civili e del lavoro in Cambogia ha proposto nei giorni scorsi di revocare le concessioni Eba (dazio zero per tutte le importazioni nell'Ue salvo le armi) ad alcuni prodotti provenienti dal Paese asiatico, per assoggettarli a dazio all'import. L’esecutivo UE, però, non ha inserito il riso perché - sostiene - sul prodotto è già applicata la clausola di salvaguardia”.
“Una scelta inaccettabile - scrivono gli eurodeputati - dal momento che la clausola di salvaguardia sarà in vigore ancora solo per i prossimi due anni e che potrebbe decadere in anticipo a seguito del ricorso presentato dalla Cambogia davanti alla Corte di giustizia europea”. “I tempi sono stretti - mette in guardia De Castro -. Il provvedimento, che vogliamo sia complementare alla clausola di salvaguardia attualmente in vigore, potrebbe essere adottato dalla Commissione europea il prossimo 12 febbraio e, dopo il parere del Parlamento e del Consiglio Ue, applicato già dall'agosto 2020”. “Ma faremo di tutto - conclude De Castro - affinché le richieste più che mai legittime dei nostri risicoltori non restino inascoltate. Quando il sistema Italia è unito, può ottenere i migliori risultati”.