“Si è messa in moto con fatica, ma alla fine l'Europa ha battuto un colpo. Forse la crisi, la paura e lo stato di necessità faranno fare ciò che non si è fatto prima”. E' quanto ha dichiarato Patrizia Toia, eurodeputata Pd e vicepresidente della commissione Industria al Parlamento europeo.
“Innanzitutto – ha spiegato l'europarlamentare – c'è un piano di acquisti della BCE di 750 miliardi, che in realtà è di 1120 miliardi, se si sommano ai 120 di giovedì scorso e ai 250 già previsti per questo anno. Ciò per sostenere imprese lavoratori e famiglie. Ci sono due novità: a) la previsione che gli acquisti possano essere selettivi (ad esempio solo per l’Italia) e non solo pro rata, cioè un tot per ogni Paese e b) le banche che prenderanno questi prestiti avranno meno vincoli di capitalizzazione e perciò questo credito dovrà senza intoppi e “scuse” arrivare al destinatario.
In secondo luogo c'è una apertura, ormai secondo me irrevocabile, a strumenti nuovi come gli EUROBOND che permetteranno di finanziare gli interventi degli Stati, anche in deficit, con emissioni di titoli di debito, coperti da garanzia comune europea.
Che siano Eurobond per iniziative a tutto campo o, per ora, CORONABOND, è comunque importante che passino queste proposte, a lungo invano sostenute da tanti illuminati europeisti, uno per tutti Romano Prodi.
Terzo, una disponibilità a utilizzare le ingenti risorse, per ora accantonate, del MES (480 miliardi) ma in un’ottica molto diversa e con nuove modalità: sarebbe ora un piano di aiuto ai paesi in difficoltà per la crisi sanitaria senza vincoli (come la troika) e senza condizionalità sulle riforme;
Quarto, un piano della Commissione europea le cui risorse non sono molte (38 miliardi) e neanche tutte fresh money, ma possono mobilitarne altre su una comune strategia europea.
Tutto a posto dunque? Non del tutto, perché in Europa ogni conquista non è mai un punto fermo ma un punto di partenza per realizzarla concretamente e per andare avanti”.