08
Apr

Ue, Toia: dispiaciuta delle dimessioni del prof. Ferrari ma devo respingere le considerazioni critiche

“In merito alle dimissioni del Prof. Mauro Ferrari dalla Presidenza dell'ERC, sono sinceramente dispiaciuta di questo epilogo, ma nello stesso tempo devo respingere le considerazioni critiche che sono state espresse verso il sistema della ricerca europea”. E' quanto ha dichiarato Patrizia Toia, eurodeputata Pd e vicepresidente della commissione Industria, Ricerca ed Energia.
“L'ERC – ha spiegato l'europarlamentare - è uno dei pilastri della Ricerca Europea, ma in Horizon ci sono anche altri pilastri e delle Missions identificate per la programmazione 2021-2027 che dovranno dedicare grande attenzione alle priorita' del Coronavirus e a tutta l'emergenza sanitaria anche prevedendo un maggiore coordinamento reso necessario dalle difficili circostanze. Peraltro numerose iniziative, penso ad esempio a quelle per le medicine innovative sono gia' partite.
Per quanto riguarda l'ERC, sue caratteristiche fondanti sono il focus sull'eccellenza, l'attrazione dei talenti anche a livello internazionale e per questo l'autonomia e la libertà dei ricercatori sono un valore e un asse portante.
Tuttavia è giusto, io penso, che in questo momento anche nel pilastro ERC si ponga attenzione alla priorità tematica che questa emergenza sanitaria ha fatto esplodere drammaticamente davanti a tutta l'Europa. Ma naturalmente questo "ri-orientamento" richiede del tempo, sia pure breve, e richiede un intenso lavoro di condivisione e di consenso.
Il Prof. Mauro Ferrari è una persona stimata e uno scienziato di grande valore.
Probabilmente, nel suo approccio, l'urgenza del cambiamento e la concentrazione su un unico tema non hanno consentito, forse anche per alcuni irrigidimenti riscontrati, quel dialogo e quella condivisione utili per adeguare all'urgenza anche le modalità di lavoro dell'ERC.
In ogni caso le critiche all'Europa esplicitate oggi sulla stampa non sono né giustificate né condivisibili perché impropriamente allargate a tutto il sistema della Ricerca e perché non si fanno carico di comprendere anche la complessità del contesto europeo.
I risultati in Europa vanno costruiti, non calati, e  anche il metodo va adattato all'emergenza con il contributo di tutti gli attori in campo.
In ogni caso la Ricerca rimane un punto chiave per il futuro dell'Europa e degli europei e il Parlamento UE e Commisisone UE lavoreranno per continuare a garantire a tutti i ricercatori le migliori condizioni per il raggiungimento di obiettivi essenziali per il benessere dei cittadini, primo tra tutti la salute”.