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Apr

Trasporti/Ue, eurodeputati pd: passeggeri aerei hanno diritto a rimborsi

Le linee aree e le agenzie di viaggio si stanno rifiutando di pagare i rimborsi ai tanti passeggeri a cui è stato cancellato il biglietto in seguito all'emergenza del Covid-19, offrendo in cambio dei voucher.
Questa “è un'inaccettabile violazione del regolamento Ue 261/2004 sui diritti dei passeggeri aerei così come delle linee guida della Commissione pubblicate il 18 marzo 2020”.
 Lo hanno scritto gli eurodeputati Pd Giosi Ferrandino, Alessandra Moretti e Patrizia Toia insieme ai colleghi del Gruppo S&D della commissione Trasporti in una lettera indirizzata alla commissaria europea ai Trasporti, Adina Ioana Vălean, e al commissario al Mercato Interno Thierry Breton.
 "La situazione - spiegano gli eurodeputati - "sta mettendo a repentaglio le tante Pmi che lavorano nel turismo e che danno lavoro a 27,3 milioni di persone, l'11,7% del totale degli occupati nell'Ue, pari al 10% del Pil comunitario, a fronte delle 2 milioni di persone occupate dalle linee aree e delle altre 9,4 milioni che lavorano nell'indotto".
 Gli eurodeputati PD ribadiscono la loro posizione secondo cui  "le compagnie aeree e le compagnie di viaggio dovrebbero rispettare la legislazione dell'UE in materia di diritti dei passeggeri e garantire ai passeggeri il diritto di chiedere il rimborso del biglietto".
 Per gli europarlamentari socialisti e democratici “è importante trovare una soluzione equilibrata che garantisca nel contempo un accesso adeguato alla liquidità per le compagnie aeree e di viaggio nel momento in cui tanti passeggeri chiedono tutti insieme i rimborsi".
 Per questo si chiede “una risposta coordinata a livello Ue per migliorare la liquidità delle compagnie aree salvaguardando gli interessi dei passeggeri aerei e rendendo i voucher più attraenti”.
 "Consapevoli della preoccupazione dei passeggeri di perdere il diritto all’utilizzo del voucher in caso di insolvenza del vettore aereo, si invita la Commissione a coordinare le garanzie pubbliche sul valore dei buoni viaggio acquisiti durante la crisi COVID19. Ad esempio, tramite la creazione di un Fondo di garanzia europeo di viaggio. Inoltre la Commissione dovrebbe assicurare che i voucher possano essere scambiati con un rimborso entro un periodo di tempo ragionevole se non sono stati utilizzati", concludono gli europarlamentari.