“Si riapre finalmente un dossier finito a suo tempo su un binario morto per colpa dei paesi sovranisti, quando hanno bloccato, in dirittura d’arrivo, l'ottima riforma del Regolamento di Dublino fatta dal Parlamento europeo. Oggi, con le proposte della Commissione UE, che per noi non sono del tutto soddisfacenti, riprende quota un nuovo negoziato che ha almeno tre punti positivi: la solidarietà obbligatoria per i soccorsi in mare, la ripartizione dei migranti tra i vari Paesi europei (almeno per quanto riguarda la responsabilità e in alcune circostanze) e terzo la gestione europea dei rimpatri. Solo con un Patto per le migrazioni veramente solidale tra i Paesi, cambierà la situazione che oggi vede il maggior peso sulle spalle dei paesi di confine, in modo particolare Italia e Grecia.
Naturalmente la proposta della Commissione è solo un punto di partenza, ma sono certa che noi Socialisti e Democratici in Parlamento Ue, e l'Italia in Consiglio, lavoreremo per renderlo più ambizioso e per rafforzarlo soprattutto relativamente alla obbligatorietà dei ricollocamenti, al rispetto dei diritti umani e alle procedure di frontiera. Adesso, come allora, quando lavorammo in parlamento sul tema, l'obiettivo è conciliare solidarietà e responsabilità”. E' quanto ha dichiarato Patrizia Toia, eurodeputata Pd e vicepresidente della commissione Industria, Ricerca ed Energia.