20
Ott

Legge sui servizi digitali: migliorare mercato unico

Legge sui servizi digitali: migliorare il funzionamento del mercato unico

Rapporto di iniziativa legislativa che dovrà portare alla proposta della Commissione, che dovrebbe arrivare entro fine anno. Obiettivo del Rapporto è la revisione della Direttiva e-Commerce, che ha posto le basi per il commercio elettronico ma risale al 2000, quando non esisteva Facebook e Amazon e Google erano ancora agli inizi, quindi le dinamiche del mercato erano molto diverse. Il COVID19, come sappiamo, ha acuito i problemi relativi al commercio online, con l’aumento incontrollato di prezzi, di prodotti fraudolenti e non sicuri, venditori di dubbia provenienza etc.

La Relazione ribadisce i principi fondamentali della Direttiva (principio del Paese di origine, esenzione di responsabilità, no all’obbligo di monitoraggio dei contenuti, artt. 12-15) e ne introduce altri, in particolare “ciò che è illegale offline è illegale anche online” e “conosci il tuo cliente”. Quest’ultimo consiste in misure per far sì che le piattaforme controllino l’identità e impediscano a venditori di provenienza dubbia di vendere i loro prodotti illegali o non sicuri o distribuire i loro contenuti dannosi a utenti e consumatori europei. L’ambito della proposta è infatti esteso a tutte le aziende, anche fuori dall’UE, che vogliano vendere i loro prodotti in Europa. 

La Relazione ribadisce inoltre che restano ferme le disposizioni di provvedimenti come la Direttiva Copyright, il GDPR e la Direttiva Audiovisivi.

Punto importante per l’Italia: siamo riusciti con emendamenti a introdurre alcune misure specifiche sulla contraffazione, insieme a quelle per bloccare i prodotti non sicuri. Tra queste, anche la possibilità di rendere obbligatorie alcune disposizioni del Memorandum of understanding sulla vendita di prodotti contraffatti online, per ora solo volontario e adottato da poche piattaforme.  

Sulla differenza tra ruolo passivo e attivo delle piattaforme, si chiarisce che quando esse adottino misure per gestire i contenuti illegali non devono solo per questo essere considerate “attive”. 

Si introduce anche una serie di regole ex ante per le grandi piattaforme (i cosiddetti gatekeeper), similmente alle TLC, per prevenire abusi di posizione dominante (mancanza di interoperabilità tra piattaforme, self-preferencing, mancanza di trasparenza sui sistemi di raccomandazione). 

Si armonizza la procedura di notifica e azione (da vedere insieme al Rapporto Wolken), si afferma la possibilità per i consumatori di ottenere un risarcimento, si introduce una procedura di risoluzione delle controversie e l’obbligo per gli intermediari online di relazioni annuali sulla trasparenza, contenenti il numero di procedure di notifica e azione ricevute e avviate, quelle erronee o contestate etc. Vi sono inoltre misure per limitare il ricorso al microtargeting nella pubblicità, similmente al Rapporto Wolken, e renderlo più trasparente per il consumatore, con la possibilità di decidere autonomamente se essere sottoposto o meno a questa pratica (opt-in).

Il rapporto è stato approvato con 571 voti favorevoli.