21
Ott

Politiche economiche della zona euro nel 2020

Il rapporto sul semestre europeo della Commissione ECON affronta il nuovo ruolo del semestre nel quadro del RRF (Recovery and Resolution Facility) e della nuova situazione macro-economica in cui verte l'Unione. In questo quadro, il semestre europeo svolgerà un ruolo di coordinamento di una politica economica, come risposta alla crisi, e al contempo verso una transizione sostenibile e verso una trasformazione digitale della nostra economia, promuovendo una maggiore convergenza all'interno dell'UE.

Vengono affrontati una serie di importanti temi: il basso livello di investimenti pubblici rispetto sfide che derivano dalla digitalizzazione e dalla lotta al cambiamento climatico, la necessità di avere una ripresa, basata sulla convergenza sociale ed economica verso l'alto, sul dialogo sociale e sul miglioramento dei diritti sociali e delle condizioni di lavoro per i lavoratori, i lavoratori dipendenti e i lavoratori autonomi. Inoltre sono presenti numerosi passaggi che indicano la necessità di una riforma degli obiettivi di politica fiscale, ma anche più in generale nella prevenzione e riduzione degli squilibri economici. La crisi legata al  COVID-19 ha portato l'Unione verso una crisi economica senza precedenti, che impone ulteriormente la necessità di revisione delle regole di governance economica.

Il Rapporto sostiene  una politica di bilancio anticiclica nell'UE e nei suoi Stati membri e per ridurre il rapporto debito / PIL e per avere bilanci nazionali in equilibrio o con lievi avanzi durante i periodi di crescita, al fine di rispondere efficacemente a nuove sfide future, garantendo la stabilità della zona euro. Vi è anche un'esortazione verso Commissione e  Consiglio a non ripetere gli errori del passato in risposta alla crisi economica. Questo scenario si basa già sull'analisi dell'impatto negativo e disomogeneo della crisi del COVID-19 sul disavanzo pubblico e sul debito privato in tutta l'area dell'euro e nell'UE, in particolare negli Stati membri che avevano livelli elevati di debito pubblico prima della crisi indotta dalla pandemia. Inoltre, il rapporto sottolinea che in questo contesto l'emissione di obbligazioni della Commissione europea sia un passo importante nell'attuale crisi. Inoltre, le raccomandazioni specifiche per paese forniscono gli elementi per rispondere alle diverse esigenze degli Stati membri. Il Rapporto chiede norme che consentano alla politica fiscale di rispondere agli shock a breve termine e di ridurre gli elevati rapporti di debito pubblico in conformità con  regole fiscali in un periodo di tempo realistico e ragionevole, consentendo nel contempo un livello sufficiente di investimenti pubblici, una tassazione sostenibile che fornisca entrate pubbliche stabili, insieme con la modernizzazione e il rafforzamento a lungo termine delle infrastrutture pubbliche. 


Per quanto riguarda la clausola di salvaguardia del patto di stabilità e crescita sono stati inclusi due paragrafi il 12 e il 13, in ci si attende che rimanga attivata non più del necessario per sostenere gli sforzi degli Stati membri per riprendersi dalla crisi pandemica, fornire stabilizzazione nel breve periodo e rafforzare la resilienza economica e sociale degli Stati membri e guidare l'economia verso una transizione sostenibile e inclusiva che promuova la competitività e la convergenza sociale e regionale verso l'alto. Nel paragrafo 13, viene condiviso l’approccio del EFB (European Fiscal Board) ove gli orientamenti sui tempi e le condizioni per un'uscita dalla clausola di salvaguardia generale dovrebbero essere forniti al più tardi entro la primavera del 2021.

La relazione accoglie con favore le conclusioni del Consiglio europeo che propongono un piano europeo di ripresa e lo strumento Next Generation EU, l'emissione di obbligazioni da parte della Commissione e nuove risorse proprie, ma al contempo ricorda la richiesta del Parlamento di un impulso agli investimenti molto più elevato per far fronte alla crisi COVID-19 e riconosce che sono necessarie misure aggiuntive per prevenire enormi divergenze economiche e sociali e per raggiungere gli obiettivi sociali e ambientali a lungo termine dell'UE. Inoltre, il rapporto invita i leader dell'Unione e la Commissione a prendere decisioni coraggiose per mettere in atto con urgenza un basket di nuove risorse proprie per promuovere politiche dell'Unione che favoriscono sia l'attuazione della protezione ambientale sia lo sviluppo di un mercato unico sostenibile e competitivo, consentendo il rimborso dei prestiti nell'ambito dell'NGEU, già durante il prossimo QFP.

La relazione è stata respinta con 435 voti.