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Nov

Impatto misure COVID-19 su democrazia, diritti, stato di diritto

Impatto delle misure connesse alla COVID-19 sulla democrazia, sui diritti fondamentali e sullo Stato di diritto

La proposta di risoluzione fa seguito ad un’interrogazione alla CE sulle misure connesse alla COVID -19 sulla democrazia, sullo Stato di diritto e sui diritti fondamentali.

Il testo ribadisce con fermezza che i principi fondamentali dello Stato di diritto, della democrazia e del rispetto dei diritti fondamentali prevalgono sempre, anche in uno stato di emergenza pubblica come quello che stiamo vivendo. Tutte le misure di emergenza dirette a derogare o limitare tali principi devono essere:

•    necessarie,

•    proporzionali,

•    temporanee.

La proposta di risoluzione è del parere che, tutto sommato, i sistemi democratici nazionali abbiano dato prova di forza e resilienza durante questo difficile periodo. Non mancano tuttavia alcune raccomandazioni legate soprattutto all’abuso dei poteri di emergenza utilizzati da alcuni Stati per approvare norme non legate all'emergenza sanitaria COVID-19 scavalcando il controllo parlamentare.

Il testo invita gli Stati membri a considerare la possibilità di uscire dallo stato di emergenza o di limitare in altro modo il suo impatto sulla democrazia, lo Stato di diritto e i diritti fondamentali; di garantire che lo stato di emergenza sia soggetto sempre ad un efficace controllo parlamentare e giudiziario e assicurare che i parlamenti abbiano il diritto di sospendere lo stato di emergenza; di garantire che, in caso di trasferimento di poteri legislativi all'esecutivo, gli atti giuridici emessi dall'esecutivo siano soggetti ad una successiva approvazione parlamentare e cessino di produrre effetti se non ottengono tale approvazione entro un determinato lasso di tempo.

In merito alle limitazioni della libertà di circolazione, il testo invita gli Stati membri a dar prova della massima moderazione e a garantire il rispetto del codice frontiere Schengen e la direttiva sulla libera circolazione. Si invita gli Stati membri a consentire il ricongiungimento delle coppie e delle famiglie separate da misure connesse alla COVID-19, indipendentemente dal loro stato civile, e ad astenersi dall'imporre standard inutilmente elevati di prova della relazione.

La libertà di riunione dovrebbe essere limitata solo se strettamente necessaria e giustificabile alla luce della situazione epidemiologica locale e ove proporzionato; gli Stati membri non dovrebbero utilizzare il divieto di manifestazioni per adottare misure controverse, anche se non correlate alla COVID-19, che meriterebbero un adeguato dibattito pubblico e democratico.

Un invito è inoltre rivolto agli Stati membri affinché adottino misure volte a garantire il diritto all'istruzione durante la pandemia nonché a garantire un accesso effettivo a tutti gli studenti.

Diversi paragrafi della risoluzione si soffermano sul diritto alla privacy e alla protezione dei dati - con la raccomandazione che tutte le misure di sorveglianza o tracciamento debbano essere limitate alla loro finalità e temporanee - e sulla disinformazione che mira a screditare o distorcere le conoscenze scientifiche sui rischi per la salute.

Il testo sottolinea come la pandemia abbia aumentato la stigmatizzazione dei migranti e determinato un aumento dei casi discriminazione che è stata esacerbata dalla disinformazione e dalle notizie false, tra cui episodi razzisti e xenofobi contro persone appartenenti a minoranze etniche e incitamento all'odio nei confronti delle persone con disabilità e dei rifugiati. A tale proposito, si invita gli Stati membri a garantire pienamente l'accesso a una procedura di asilo e a preservarne il diritto individuale. Si invita inoltre la Commissione e gli Stati membri a elaborare un piano per affrontare in modo globale la situazione dei campi alle frontiere esterne dell'UE e ad affrontare efficacemente la situazione dei richiedenti asilo, nonché a consentire lo sbarco e a garantire che questo avvenga solo in un luogo sicuro, in conformità del diritto internazionale e dell'Unione, e il più rapidamente possibile.

Un ultimo paragrafo è dedicato all'accesso sicuro e tempestivo alla salute e ai diritti sessuali e riproduttivi delle donne attraverso l’invito agli Stati membri di garantire un’assistenza sanitaria per tutte le donne e le ragazze durante la pandemia di COVID-19, in particolare l'accesso alla contraccezione, compresa la contraccezione d'emergenza, e all'assistenza all’aborto.

Infine, si invita la Commissione a commissionare con urgenza una valutazione indipendente e globale delle misure adottate durante la "prima ondata" della pandemia di COVID-19 al fine di trarre insegnamenti, condividere le migliori pratiche e rafforzare la cooperazione, nonché di garantire che le misure adottate durante le successive ondate della pandemia siano efficaci, mirate, ben giustificate sulla base della specifica situazione epidemiologica, strettamente necessarie e proporzionate.

La proposta di risoluzione è stata approvata con 496 voti favorevoli.