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Risoluzione sull’iniziativa dei cittadini europei - Minority SafePack

L'Iniziativa dei cittadini europei sul Minority Safe pack è stata presentata nel settembre 2013. All'epoca la Commissione europea non ha ritenuto che la registrazione dell'iniziativa dei cittadini europei fosse sufficientemente motivata. Questa iniziativa è spinta dall'Unione federale o dalle nazionalità europee (FUEN), e all'interno del Parlamento europeo dall'eurodeputato rumeno del PPE Lorant Vincze (anche presidente della FUEN) e da alcuni eurodeputati di diversi gruppi politici (S&D incluso).

Gli organizzatori dell'iniziativa hanno presentato un ricorso alla Corte di giustizia dell'Unione europea e nel febbraio 2017 la Corte ha emesso la sua sentenza che annulla la decisione della Commissione. Di conseguenza, la Commissione europea ha rianalizzato l'ammissibilità dell'iniziativa e nel marzo 2017 ha deciso di registrare l'iniziativa in 9 aree delle 11 iniziali. Tra l’aprile 2017 e l’aprile 2018 sono state raccolte nell'UE 1.128.385 firme certificate e la soglia minima nazionale è stata raggiunta in 11 Stati membri.

La Conferenza dei presidenti ha deciso di tenere un dibattito in plenaria con una risoluzione. S&D non ha sostenuto tale risoluzione, a differenza della maggioranza dei gruppi politici. C'è stato un pre-accordo tra PPE, Renew e S&D per lavorare ad un testo breve e neutrale, considerando la complessità del tema. PPE, RE, S&D, Greens e GUE hanno concordato un testo comune, che è stato fortemente ispirato dalla bozza iniziale di S&D, PPE, RE con alcune aggiunte di altri gruppi. Tuttavia, Greens e GUE stanno cercando di utilizzare questa risoluzione per avere un approccio globale ai diritti delle minoranze nell'UE, che non è l'obiettivo dell'iniziativa. Inoltre, cercano di utilizzarla come strumento politico per i dibattiti che si svolgono in Spagna e in alcuni paesi baltici.

L'ECI chiede inoltre un'unica legge europea sul diritto d'autore, la libertà di servizio e di ricezione di contenuti audiovisivi nelle regioni minoritarie e un'esenzione per categoria del sostegno regionale (statale) alla cultura minoritaria, ai media e alla conservazione del patrimonio culturale. Queste richieste sono fortemente divisive dal punto di vista politico, come si è visto nel corso delle negoziazioni sulla modifica della direttiva AVMS. In questo contesto, secondo il nostro gruppo, è meglio limitarsi a ribadire la situazione attuale piuttosto che valutare queste richieste.

La risoluzione è stata approvata con 567 voti favorevoli.