Per dare seguito all'Anno europeo del patrimonio culturale del 2018, la Commissione CULT ha deciso di redigere una relazione d'iniziativa per continuare a costruire sull'impulso dato dall’iniziativa, al fine di ottenere un'efficace eredità politica.
La relazione non presenta punti controversi. Tutti gli emendamenti di compromesso negoziati a livello CULT, in cui gli emendamenti presentati da S&D sono ben rispecchiati, sono stati adottati a larga maggioranza. Il testo è stato approvato in commissione ad ottobre 2020, con 26 voti favorevoli e 3 astensioni.
Obiettivi chiave del Gruppo inseriti nel testo:
- •invita la Commissione ad adottare un approccio più integrato verso il patrimonio culturale, dando un trattamento equo al patrimonio tangibile, intangibile, naturale e digitale e approcciando queste dimensioni come interconnesse e inseparabili;
- •sottolinea l'importanza di mantenere la struttura di governance istituita dall’EYCH (Anno Europeo del Patrimonio Culturale), che riunisce gli stakeholder pubblici e privati, in particolare le organizzazioni non governative;
- •ritiene importante sviluppare ulteriori modalità di promozione dell'accesso alla Casa della storia europea attraverso, tra l'altro, tour digitali, in modo che essa possa svolgere pienamente il suo ruolo di porta d'accesso per tutti i settori del pubblico per conoscere le esperienze europee condivise e le loro diverse interpretazioni; incoraggia, a questo proposito, la graduale istituzione, subordinatamente alle capacità finanziarie, di una rete di collaborazione paneuropea di centri nell'ambito della Casa europea;
- ribadisce che il traffico e il commercio illecito di artefatti culturali, anche attraverso i canali digitali, è una questione seria con una dimensione globale che richiede un'azione coordinata non solo tra gli Stati membri, ma anche a livello internazionale.