La relazione riguarda il divario digitale di genere e di come questo influisca sulla partecipazione femminile all’economia digitale. Il divario è sempre esistito, ma è stato reso particolarmente evidente dalla crisi da Covid-19, che ha fortemente accelerato l’uso di tecnologie digitali nel mercato del lavoro. Il divario in questione ha molte cause, a partire da stereotipi di genere che scoraggiano le ragazze dal perseguire un’istruzione avanzata nelle discipline STEM (scienza, tecnologia, ingegneria, matematica) e nel settore digitale.
Questo si ripercuote sulle scelte lavorative e professionali delle donne, anche a causa del c.d. fenomeno della “conduttura che perde” (leaky pipeline) per cui più una donna progredisce negli studi o nella carriera e più è probabile che abbandoni tali settori per ragioni quali l’assenza di equilibrio tra vita professionale e privata, il minor riconoscimento professionale e la carenza di donne nei livelli apicali. Si chiede perciò alla Commissione e agli Stati membri di intervenire in diversi modi per eliminare il divario digitale di genere ottenendo una società più giusta e prospera.