La nuova edizione di Erasmus+ avrà un nuovo capitolo dedicato all’inclusione sociale, con misure specifiche per consentire a più persone con minori opportunità di partecipare al programma, indipendentemente dal fatto che tali svantaggi derivino da povertà, disabilità o altri bisogni specifici. Sia la Commissione che gli stati membri dovranno sviluppare piani d'azione per identificare le barriere che limitano la partecipazione dei gruppi svantaggiati al fine di facilitarla.
Erasmus+ è tra i programmi europei più longevi e ha cambiato la vita di milioni di giovani negli ultimi trent’anni, divenendo così un programma faro dell’Unione. Grazie al lavoro del Parlamento negli ultimi due anni, il futuro programma sarà ancora più ambizioso, inclusivo e più verde. Erasmus è un simbolo della integrazione tra le nuove generazioni di Europei.
La nuova edizione di Erasmus+ avrà un nuovo capitolo dedicato all’inclusione sociale, con misure specifiche per consentire a più persone con minori opportunità di partecipare al programma, indipendentemente dal fatto che tali svantaggi derivino da povertà, disabilità o altri bisogni specifici. Sia la Commissione che gli stati membri dovranno sviluppare piani d'azione per identificare le barriere che limitano la partecipazione dei gruppi svantaggiati al fine di facilitarla. Sarà anche possibile fornire sovvenzioni supplementari, compresi pagamenti anticipati per coloro che ne hanno bisogno per coprire i costi iniziali.
Grazie a queste novità, nei prossimi sette anni, ci aspettiamo che altri 9-10 milioni di persone potranno partecipare al programma e questo renderà il 40° compleanno del programma nel 2027 ancora più speciale con quasi 20 milioni di alumni Erasmus.
Inoltre, per essere linea con il Green Deal europeo, Erasmus+ misurerà in futuro il suo contributo al raggiungimento degli obiettivi di spesa climatica dell'UE e ridurrà la propria impronta ambientale, ad esempio promuovendo e incoraggiando tra i partecipanti una mobilità più verde.
Al fine di affrontare al meglio le sfide poste dalla transizione digitale e dalla pandemia, il Parlamento è riuscito ad ampliare le finalità del programma, incorporando l'apprendimento permanente nel nuovo Erasmus+ ed estendendo le opportunità di mobilità ai discenti adulti e all'istruzione e formazione professionale. Inoltre, la quota di bilancio prevista per la nuova iniziativa per i centri di eccellenza per l’istruzione e la formazione professionale (VET) è stata aumentata considerevolmente, passando dagli iniziali 170 milioni ai 400 milioni di euro.
Dal punto di vista del budget, il Parlamento ha ottenuto di 2,2 miliardi di euro aggiuntivi- l’equivalente di un anno di finanziamento nell’ambito dell’attuale programmazione- raggiungendo così un budget totale per i prossimi sette anni di circa 26 miliardi di euro da investire per la formazione e l'istruzione dei giovani e non solo.
Queste novità sono la testimonianza più evidente di una Unione Europea che vuole continuare ad investire in conoscenza, cooperazione ed empowerment delle persone.