13
Lug

Clima, Pd: ora fondo sociale ad hoc per transizione climatica

Domani la Commissione europea approverà e presenterà nelle Commissioni Ambiente e Industria ed energia del Parlamento europeo il cosiddetto pacchetto "Fit for 55", un insieme di misure legislative che intendono mettere l'Unione sulla strada della neutralità climatica entro il 2050 ed in particolare l´obiettivo presente nella climate law di una riduzione del 55% delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2030


Come Partito Democratico siamo sempre stati in prima linea in questa battaglia, consapevoli che questo cambiamento radicale debba essere accompagnato “da una transizione giusta che non lasci nessuno indietro”, per conciliare gli obiettivi di una giusta strategia di decarbonizzazione dell'Unione europea con la sua sostenibilità economica e sociale, bilanciandone le ricadute industriali e garantendo la competitività dell'economia europea a livello mondiale. Per questo attendiamo che il pacchetto Fit for 55 sia supportato nei prossimi mesi, come richiesto dalla nostra delegazione, dalla creazione di un Fondo Sociale ad hoc per la transizione climatica.


Già in queste ore sono uscite dichiarazioni di alcune forze politiche italiane che criticano la proposta della Commissione sul meccanismo di aggiustamento del carbonio alle frontiere (CBAM), ancor prima della sua pubblicazione, poiché escluderebbe gli acciai inox e speciali dall’elenco dei prodotti oggetto dell’Emissions Trading System (ETS). Un tema di evidente importanza per il nostro Paese, con particolare riferimento all’AST di Terni, un’eccellenza italiana. Come Partito Democratico riteniamo più utile studiare i testi e prepararci a intervenire in quanto co-legislatori sui regolamenti, a difesa degli interessi del nostro Paese e dei settori interessati, piuttosto che fare uscite stampa ancor prima di leggere le norme proposte.


Nelle prossime settimane cominceremo il nostro lavoro parlamentare ascoltando tutte le parti interessate e organizzando riunioni e tavoli tematici con le forze economiche e sociali italiane, per confrontarci su tutti gli aspetti di questa importante revisione degli elementi fondamentali della normativa europea in materia di ambiente ed energia: le energie rinnovabili, il sistema di scambio delle quote di emissione di anidride carbonica nel settore industriale (ETS), le emissioni climalteranti nell'agricoltura, nei trasporti, nell'edilizia, l'efficienza energetica, i carburanti puliti e le emissioni delle automobili e dei veicoli commerciali, nonché l'introduzione di un nuovo meccanismo di aggiustamento del carbonio alle frontiere, che dovrà tenere conto di se e quali sforzi per ridurre le emissioni faranno i Paesi che esportano i loro prodotti verso il mercato europeo.