07
Ott

Ue, Gualmini e Majorino: il parlamento chiede di voltare pagina su trasparenza e rispetto dei diritti umani

“Il Parlamento ha espresso un giudizio molto netto sull'esperienza dei fondi fiduciari e su quelli per i rifugiati in Turchia, evidenziando limiti profondi su cui occorre voltare pagina” dichiarano Elisabetta Gualmini e Pierfrancesco Majorino, relatori del gruppo S&D sulla relazione sull'attuazione dei quattro fondi fiduciari dell'UE (Beku, Madad, Africa e Colombia) e dello strumento per i rifugiati in Turchia, approvata a larga maggioranza in Parlamento Europeo.

“Nonostante abbiano sostenuto molti progetti importanti ai quali bisognerà dare continuità, diverse azioni del fondo fiduciario per l'Africa hanno infatti sostanzialmente finanziato l'esternalizzazione della gestione delle frontiere europee dirottando fondi destinati alle politiche di sviluppo e legandosi in alcuni casi ad eclatanti e inaccettabili violazioni dei diritti umani, tra cui il finanziamento della guardia costiera libica” continuano Gualmini e Majorino “Ancora più grave che questo sia avvenuto senza un vero coinvolgimento del Parlamento nel processo decisionale e quindi senza un vero controllo democratico su questi fondi. Per questo la relazione chiede con forza non solo di ripristinare un pieno e doveroso controllo democratico, ma anche un monitoraggio indipendente sul rispetto dei diritti umani che porti alla sospensione di tutti i progetti che non li rispettano”

“Anche sullo strumento per i rifugiati in Turchia la relazione è molto chiara. Riconosciamo l´esigenza di continuare a fornire il supporto necessario ai rifugiati che scappano da situazioni drammatiche, come quella siriana, ma crediamo che questo debba avvenire in un contesto di dignità e di rispetto dei diritti umani di queste persone” concludono Gualmini e Majorino “Ed è evidente che il governo turco, che spesso ha utilizzato i migranti come strumento di minaccia, è assai poco affidabile in questo senso. Per questo chiediamo che ci sia un monitoraggio più attento e che i fondi siano indirizzati e gestiti esclusivamente dalla società civile”.