"La sentenza della Corte Costituzionale polacca rappresenta un gravissimo ed inedito precedente, che non può rimanere senza conseguenze e che rischia di spingere seriamente il paese fuori dall’Unione europea. Mettere in discussione il primato del diritto dell'Unione significa non riconoscere proprio uno dei principi fondanti delle istituzioni europee. Quel principio che stabilisce che tutti i cittadini europei possono godere degli stessi diritti ovunque questi vivano. La decisione della Corte polacca è solo l’ultimo affronto in ordine di tempo, prima l’attacco all´indipendenza della magistratura, poi le leggi contro la libertà di informazione, i diritti delle donne e della comunità Lgbt+. Vogliamo un´Unione che includa la Polonia, ma il governo polacco deve sapere che questo Parlamento non è disposto a passare sopra il rispetto dello stato di diritto e sopra il rispetto dei diritti fondamentali delle persone, a partire da quelli dei cittadini polacchi. L’Europa non è un matrimonio di convenienza per avere generosi fondi europei, ma una comunità di destino che si basa su valori e principi condivisi, che non possono venire meno a meno che non si voglia far venir meno lo stesso progetto comune europeo. E noi non lo permetteremo". Così Simona Bonafé, europarlamentare del Partito democratico e vicepresidente del Gruppo S&D, durante il dibattito in Plenaria a Strasburgo sullo stato di diritto in Polonia