Troppi paesi, e troppi pazienti in Europa, non hanno accesso a cure – anche salvavita – perché i loro mercati non sono commercialmente profittevoli; troppe discriminazioni ancora esistono in Europa tra paesi più o meno ricchi. Questo non è accettabile.
In questi mesi di pandemia abbiamo capito la centralità della salute e di un sistema sanitario e farmaceutico efficiente e al servizio dei cittadini.
Con la strategia farmaceutica europea abbiamo rimesso al centro i pazienti, richiamando tutti i soggetti interessati alle loro responsabilità. Da un lato le autorità pubbliche, europee e nazionali, che devono supportare la ricerca e innovazione per consentire all’Europa di essere indipendente anche in tema sanitario, ma dall’altro anche i soggetti privati che hanno enormi responsabilità pubbliche, in particolare quando godono di supporto e aiuti finanziari pubblici. Troppi paesi, e troppi pazienti in Europa, non hanno accesso a cure – anche salvavita – perché i loro mercati non sono commercialmente profittevoli; troppe discriminazioni ancora esistono in Europa tra paesi più o meno ricchi. Questo non è accettabile.
Nel 2019, l'Agenzia europea per i medicinali (EMA) ha autorizzato 103 farmaci orfani (destinati al trattamento di malattie rare) ma solo la metà di essi è stata immessa sul mercato, con un ritardo medio di due anni. Per affrontare questo problema abbiamo chiesto che i tempi di approvazione dei farmaci siano ridotti a livello nazionale e allineati a quelli dell'EMA, per garantire un accesso rapido e paritario ai farmaci in tutta l'Ue.
Ora è il momento di creare una vera Unione europea della salute, in cui i cittadini finalmente vedano riconosciuto e garantito il loro diritto ad un servizio sanitario pubblico e di qualità, con standard minimi di prestazione sanitaria validi in tutta Europa. Serve la massima trasparenza e tracciabilità dei fondi pubblici, con la determinazione dei prezzi dei farmaci che non può essere determinata da quanto questo farmaco è importante per i malati, ma che deve essere legata ai costi reali di ricerca e sviluppo. Servono clausole vincolanti di commercializzazione in tutti i paesi europei, per non lasciare indietro nessuno. Serve il massimo sforzo per legare la strategia farmaceutica ai temi dello sviluppo sostenibile e del Green Deal.
Sono orgogliosa che il parlamento ha approvato questo testo su cui, in rappresentanza del gruppo dei Socialisti e democratici ho lavorato per tanti mesi. Tuttavia, da oggi inizia, non finisce, il lavoro su questi temi così strategici per il futuro della nostra Europa.
Alessandra Moretti