“Non è obbligando i cittadini a fare lavori di ristrutturazione che spesso richiedono un ingente investimento che possiamo pensare di promuovere gli obiettivi di efficientamento energetico del nostro patrimonio immobiliare. Quindi sono da respingere le ipotesi, al momento solo delle fughe di notizie non confermate, che la Commissione europea possa proporre misure di questo tipo nella revisione della Direttiva sulla prestazione energetica degli edifici, o che si possa arrivare al divieto di vendita o di affitto. Il lavoro della commissione Industria, Ricerca ed Energia e del Parlamento europeo nel suo complesso dovrà andare in un altro senso. I cittadini che non hanno le risorse necessarie vanno sostenuti e accompagnati, non esclusi dal mercato e dal godimento dei propri diritti di proprietà. Su questo saremo fermi.
Allo stesso tempo però va respinta la strumentale retorica sovranista ed euroscettica che considera un'ingerenza indebita, il frutto della “follia degli euroburocrati” e un attacco alla casa degli italiani una direttiva che ha per obiettivo quello di applicare i target ambientali ampiamente e democraticamente confermati dall'Italia in tutte le sedi opportune, con governi di ogni colore politico, oltre che richiesti a gran voce da una generazione di giovani italiani. Il valore del patrimonio immobiliare degli italiani si difende investendoci risorse e rendendolo più energeticamente efficiente. In questo modo da una parte si garantiscono minori emissioni nocive per l'ambiente e minore consumo e spreco di energia, dall'altra fanno sì che le bollette energetiche siano meno care. L'efficienza energetica degli edifici è uno mezzo per proteggere i gruppi sociali più vulnerabili, combattere la povertà energetica e difenderci dalle impennate dei prezzi dell'energia come quella che stiamo vivendo”. Lo ha dichiarato Patrizia Toia, eurodeputata Pd e vicepresidente della commissione Industria, Ricerca ed Energia.