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Dic

La minaccia russa sull'Ucraina

La fermezza nel condannare qualsiasi violazione del diritto internazionale deve andare di pari passo anche col dialogo con i nostri vicini e non solo con costanti dimostrazioni di forza.

Nella plenaria di dicembre il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione sul preoccupante dispiegamento di forze da parte della Russia al confine con l'Ucraina. 

La relazione difende giustamente la sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina e, conseguentemente, sostiene la necessità di una presa di posizione ferma dell'Ue; se la Russia invadesse l’Ucraina, l’Ue dovrebbe imporre immediatamente dure sanzioni contro i responsabili dell’aggressione.

La relazione finale ha tuttavia alcuni limiti che non bisogna ignorare. Il testo - che intende giustamente contrastare la politica aggressiva di Vladimir Putin - ignora totalmente alcune gravi prese di posizione di Mosca tra le quali la minaccia, in caso di un'eventuale adesione dell'Ucraina alla NATO, di interventi di carattere militare. La risoluzione, inoltre, non prende neppure in considerazione quanto emerso dal colloquio tra Joe Biden e Vladimir Putin tenutosi il 7 dicembre e volto ad allentare le tensioni tra la Russia e le potenze occidentali. Un maggior coinvolgimento degli Stati Uniti potrebbe effettivamente rappresentare un punto di svolta per la situazione nella regione, e sarebbe stato quindi importante non ignorare tale incontro e sostenere la necessità di rafforzare il dialogo e la diplomazia coordinandosi maggiormente con Washington per garantire la pace in tutto il territorio europeo. 

Benché Vladimir Putin non perda occasione per reprimere il dissenso interno e la pluralità della società civile - basti pensare soltanto al recente caso della ONG russa Memorial -  e per agire all'esterno dei propri confini con una costante retorica belligerante, la Russia è e continuerà a essere un importante attore geopolitico con cui sarà fondamentale, oltre che scontrarsi, confrontarsi sulle sfide odierne e future, tra le quali i cambiamenti climatici, la transizione energetica, la prevenzione e la risoluzione dei conflitti.

Come ci insegnò Willy Brandt, la fermezza nel condannare qualsiasi violazione del diritto internazionale deve andare di pari passo anche col dialogo con i nostri vicini e non solo con costanti dimostrazioni di forza. Solo così l'Ue riuscirà a rompere la spirale di minacce e violenze e a contribuire alla costruzione della pace nell'intero continente europeo. 


Giuliano Pisapia