Il valore del patrimonio immobiliare degli italiani si difende investendoci risorse e rendendolo più energeticamente efficiente.
Tanto rumore per nulla. Dopo la scomposta campagna mediatica della destra italiana contro il rischio di divieto di vendita e di affitto delle case degli italiani imposto dalla “follia” di fantomatici euroburocrati, la Commissione europea ha presentato una equilibrata e necessaria proposta di direttiva per incorporare gli obiettivi del Green Deal nell'efficientamento di tutti gli edifici europei.
La direttiva prevede standard minimi di prestazione energetica degli edifici, stop dal 2027 al sostegno alle caldaie a gas ed eliminazione dei combustibili fossili nel riscaldamento al 2040. Si chiede che il 15% del patrimonio edilizio con prestazioni energetiche peggiori di ciascuno Stato sia portato dal grado G ad almeno al grado F entro il 2027 per edifici non residenziali, ed entro il 2030 per i residenziali. La ristrutturazione si applicherebbe a 30 milioni di unità. L'Ue metterà a disposizione 150 miliardi di euro da qui al 2030.
Come ho già dichiarato fin dall'inizio, io e i miei colleghi eurodeputati Pd eravamo pronti a bocciare un eventuale divieto di vendita o di affitto, ma queste fughe di notizie prima della presentazione ufficiale della proposta della Commissione sono state utilizzate per riproporre i soliti stereotipi della propaganda euroscettica.
In primo luogo va ricordato ai nostri sovranisti che come tutte le direttive anche questa è stata proposta dalla Commissione europea, che è una Commissione politica, confermata democraticamente da una maggioranza eletta di eurodeputati, è preparata da funzionari europei in parte italiani, che dobbiamo smettere di chiamare euroburocrati, e che verrà emendata e alla fine approvata da Parlamento europeo e Consiglio. Quindi, che la proposta piaccia o meno, non è imposta all'Italia da qualche oscura potenza straniera, come fanno intendere Salvini e Meloni, ma fa parte di un processo democratico confermato dalle nostre leggi, dai nostri funzionari europei, eurodeputati e commissari, e dai milioni di italiani che ogni cinque anni vanno a votare alle elezioni europee e che nelle elezioni nazionali eleggono un governo che poi in sede di Consiglio partecipa a pieno titolo al processo legislativo europeo.
Nel caso specifico poi questa direttiva ha per obiettivo quello di applicare i target ambientali ampiamente e democraticamente confermati dall'Italia in tutte le sedi opportune, con governi di ogni colore politico, oltre che richiesti a gran voce da una generazione di giovani italiani.
Infine bisogna sottolineare che il valore del patrimonio immobiliare degli italiani si difende investendoci risorse e rendendolo più energeticamente efficiente. In questo modo da una parte si garantiscono minori emissioni nocive per l'ambiente e minore consumo e spreco di energia, dall'altra si fa in modo che le bollette energetiche siano meno care. L'efficienza energetica degli edifici è uno mezzo per proteggere i gruppi sociali più vulnerabili, combattere la povertà energetica e difenderci dalle impennate dei prezzi dell'energia come quella che stiamo vivendo.
Patrizia Toia