La plenaria del Parlamento europeo di gennaio a Strasburgo è stata il momento di una commemorazione toccante e sentita per David Sassoli, a cui ha partecipato anche il segretario Pd Enrico Letta, con il suo emozionante discorso di apertura, dove ha ricordato David, il suo straordinario valore umano, il suo continuo impegno per rendere l’Unione Europea un posto migliore, più giusto, più vicino ai suoi cittadini e ai loro bisogni. “L'Europa sono innanzitutto le sue persone, le sue anime, i suoi cuori. Sì, abbracci, emozioni, sorrisi e anche lacrime”, queste alcune delle parole utilizzate dal Segretario Letta nel suo discorso, parole che voglio fare mie per onorare ancora una volta la scomparsa di un grande Europeo, di un grande uomo.
La scorsa plenaria è stata anche il momento per riprendere l'attività istituzionale, ricominciando proprio nel solco del lavoro di Sassoli, con un'attenzione particolare ai più vulnerabili, ai diritti umani e alla sostenibilità sociale della transizione ecologica e digitale.
Su questo anche la nuova presidente eletta dall’aula anche con il nostro sostegno, Roberta Metsola, ha detto parole chiare e questo ci fa ben sperare.
Metsola ha anche detto che il presidente del Parlamento europeo deve rappresentare senza dubbi le posizioni dell’assemblea, ad esempio sul tema dell’interruzione di gravidanza, tema su cui lei in passato si era espressa in direzione contraria alla libertà delle donne e su cui invece l’Europarlamento si è più volte espresso per una piena tutela della autodeterminazione femminile.
Noi eurodeputati Pd le diamo un’apertura di credito a cui però dovrà rispondere con i fatti, a partire dalla capacità di far valere la voce del Parlamento europeo in tutte le negoziazioni, così come aveva saputo fare David Sassoli sul Next Generation Eu, che non avrebbe mai visto la luce senza la posizione forte e unita dell'assemblea di Strasburgo.
Nel suo primo discorso Metsola ha detto chiaramente, come aveva fatto Sassoli, che continuerà a combattere il nazionalismo e le forze sovraniste.
Non dimentichiamo che lei era stata una delle più attive nel Partito Popolare Europeo per la cacciata di Orban dalle loro fila così come ricordiamo il rapporto parlamentare denominato Kyenge-Metsola, a firma sua e della nostra ex eurodeputata Cecile, molto in sintonia con le nostre posizioni sul tema della gestione solidale ed europea dei flussi migratori.
Dunque la nuova presidente a me pare assai lontana dalle posizioni dei sovranisti, che rimangono isolati e divisi in due gruppi parlamentari in lotta fra loro al Parlamento Europeo, ancora oggi incapaci di incidere realmente sull’agenda politica comunitaria.
Abbiamo inoltre ascoltato con interesse la presentazione in aula del semestre di presidenza francese da parte del Presidente Emmanuel Macron, che si è impegnato a far avanzare e portare a compimento il lavoro diverse proposte di legge europee già sul tavolo.
Ora ci aspettiamo un’azione concreta e fattiva, dal momento che ad esempio la presidenza francese non ha ancora preso una posizione chiara sulla normativa sui diritti dei lavoratori delle piattaforme digitali per cui ci siamo battuti e che oggi vede una proposta di direttiva molto progressista avanzata dalla Commissione Europea.
In gioco in questo semestre c'è anche l'avanzamento del Digital Services Act, approvato in prima lettura durante la plenaria, con cui l'Unione europea imporrà ai colossi del web una disciplina per tutelare i diritti delle persone e garantire la trasparenza dell’attività online.
Questo, insieme al Digital Markets Act, che regola invece gli aspetti legati alla concorrenza tra le grandi piattaforme e le piccole e medie imprese, e il regolamento sull’intelligenza artificiale, di cui sono relatore, dovranno portare a un ambiente digitale più sano, più democratico e più rispettoso dei diritti umani anche in questa era di grandi trasformazioni tecnologiche.
Brando Benifei