“Mercoledì 2 febbraio Henrike Trautmann, direttrice generale aggiunta per il vicinato meridionale della DG NEAR della Commissione europea, ha informato la Commissione per gli Affari Esteri del Parlamento europeo dei colloqui avuti con l’Italia circa l’intenzione dell’UE di fornire alla Libia, nella prima metà del 2022, tre nuove imbarcazioni per fini di ricerca e salvataggio e due motovedette ricondizionate. Tuttavia, come evidenziato nei recenti rapporti pubblicati da Amnesty International e dall’UNHCR, la Libia non rientra ad oggi nella definizione di “porto sicuro” (POS) in ragione delle sistematiche violazioni dei diritti umani perpetrate nei centri di detenzione.
Alla luce di quanto esposto, abbiamo presentato un'interrogazione parlamentare per chiedere se la Commissione UE considera la fornitura di imbarcazioni di ricerca e salvataggio alla Libia coerente con la Convenzione di Amburgo sulla ricerca ed il salvataggio marittimo (SAR), che impone il dovere di sbarcare i naufraghi in un POS. Abbiamo inoltre chiesto se tali operazioni vengono giudicate conformi alla Convenzione di Ginevra relativa allo statuto dei rifugiati. Vogliamo chiarezza. Sulla vita delle persone non si scherza”.
Così in una nota gli eurodeputati S&D Massimiliano Smeriglio, Pietro Bartolo e Pierfrancesco Majorino.