Il nuovo regolamento ha un doppio obiettivo: garantire un'elevata tutela della salute umana e di protezione dell'ambiente ma dall'altro assicurare con standard armonizzati che la produzione di batterie rimanga in Europa.
Basta guardarci intorno per capire come l'utilizzo delle batterie sia già parte integrante della vita quotidiana di ognuno di noi. E lo sarà sempre di più nei prossimi anni se è vero come e vero che l’Europa si è posta l’obiettivo della neutralità climatica da qui al 2050.
La nostra mobilità sarà infatti sempre più sostenibile, le nostre città sempre più Smart e per puntare maggiormente sulle fonti di energia rinnovabile avremmo sempre più bisogno di accumulatori. In una parola, le batterie saranno il pilastro su cui costruire il nostro nuovo paradigma di sviluppo sostenibile.
Ecco perché il regolamento sulle batterie è fondamentale per creare in Europa una vera e proprio catena del valore intorno a questo prodotto a partire dalle regole e dagli standard nella progettazione e nella realizzazione, fino a nuovi target nel recupero e riciclo di batterie.
Per la prima volta infatti la normativa europea prende in considerazione l'intero ciclo di vita di un prodotto: dal suo design al suo fine vita. Un'impostazione olistica che, va sottolineato, dovrà da ora in poi rappresentare la regola per le future legislazioni in materia di prodotti sostenibili e di economia circolare. E non è stato un caso che questo approccio olistico sia stato proposto per un prodotto come le batterie che nei prossimi anni vedranno aumentare sensibilmente il proprio utilizzo e l'applicazione in nuovi settori.
Per dare qualche numero, si stima infatti che l’utilizzo di batterie per i soli veicoli elettrici aumenterà di quindici volte fra il 2020 e il 2035, senza contare che già oggi si stanno diffondendo sempre di più mezzi di trasporto leggeri come il monopattino, l'e-bike e gli e-scooter.
Questi dati tuttavia ci fanno anche capire come aumenterà di pari passo l'uso di materiali strategici alla base della tecnologia come cobalto, litio, nichel e manganese, di cui l'Europa è povera e ad oggi dipendente completamente dalle importazioni. Per riuscire a rimanere al passo con i nostri competitor globali, garantendo un'autonomia strategica nell'approvvigionamento e sfruttando le potenzialità delle nuove tecnologie, si dovranno mettere in campo politiche di industrializzazione che utilizzino i principi della circolarità, potenziano al massimo il riciclaggio e recupero di materie prime seconde.
Pertanto, il nuovo regolamento ha un doppio obiettivo. Garantire un'elevata tutela della salute umana e di protezione dell'ambiente ma dall'altro assicurare con standard armonizzati che la produzione di batterie rimanga in Europa. Dovremmo evitare, infatti, l'errore fatto in passato per i pannelli solari per i quali all'incentivo alla commercializzazione non è corrisposta la creazione di un nuovo settore industriale europeo.
Abbiamo davanti a noi una sfida che richiede una risposta immediata. Noi come Parlamento l'abbiamo colta. Spero lo stesso possa fare il Consiglio, in modo da avere in tempi brevi una normativa ambiziosa che consenta alla UE di avere tutti gli strumenti per diventare leader globale nel mercato delle batterie.
Simona Bonafé