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Uber, Gualmini: Basta calpestare i diritti dei lavoratori

“Gli ‘Uber files’ - l’indagine giornalistica internazionale sulla multinazionale Uber basata su una fuga di notizie che copre più di 5 anni e 124.000 documenti, che ha messo in luce le pratiche eticamente discutibili della società americana – fanno emergere ancora una volta una realtà di sfruttamento, di lavoratori sottopagati e licenziati senza preavviso né giusta causa. Se confermate, queste notizie dimostrano ulteriormente quanto sia urgente proteggere i lavoratori delle piattaforme e i rider, che si vedono negare ancora oggi i diritti sociali di base e lavorano con retribuzioni inaccettabili e in condizioni precarie e spesso pericolose.

È giunto davvero il momento – continua Gualmini - di chiudere ogni scappatoia legale a queste società che calpestano i diritti dei lavoratori. Per questo i socialisti e i democratici del Parlamento europeo hanno guidato la campagna per l'approvazione di misure che tutelino maggiormente i lavoratori delle piattaforme e si stanno battendo proprio in queste settimane perchè, se lavorano di fatto come dei dipendenti, siano assunti e tutelati come tali’.

Il prossimo ottobre – conclude Gualmini - la commissione per l'occupazione e affari sociali del Parlamento europeo voterà la mia relazione che ha al centro una maggiore protezione dei lavoratori delle piattaforme. Vedremo in quella sede chi si schiererà dalla parte dei lavoratori, dei loro diritti sociali e della concorrenza leale, o dalla parte di questi moderni ‘pirati digitali”.

Così in una nota Elisabetta Gualmini, europarlamentare del Partito democratico e negoziatrice del Parlamento europeo sulla direttiva sui lavoratori delle piattaforme.