"Le Ong e l'istituzione di un Servizio europeo di ricerca e soccorso in mare possono fare la differenza tra la vita e la morte per chi affronta la traversata del Mediterraneo in cerca di una speranza di vita migliore. Il tremendo naufragio avvenuto all'alba al largo di Steccato di Cutro, a una ventina di chilometri da Crotone, ne è la dimostrazione concreta". Lo afferma l'eurodeputato Pietro Bartolo, vicepresidente della Commissione Libe, relatore ombra del Patto per la Migrazione e per trent'anni medico a Lampedusa.
"Non è speculazione politica - aggiunge - ma la realtà delle cose, purtroppo. Gli accordi con i Paesi transfrontalieri che pure il governo Meloni ha già rafforzato, non bastano a fermare le partenze di chi vede nella fuga l'unica possibilità di riscattare la propria esistenza e quella dei propri cari. Bisogna cambiare la politica europea sulla migrazione: passare dal contrasto al governo del fenomeno con strategie multilivello che però non possono e non devono mai essere condotte sulla pelle di uomini, donne e bambini". "Insieme al presidente della Commissione Libe Juan Fernando López Aguilar e ad altri esponenti della Commissione - conclude Bartolo - ci siamo già confrontati per riproporre una risoluzione che preveda la creazione di un Servizio europeo di ricerca e soccorso in mare".