Il bene comune, il benessere per tutti, l'inclusione e la crescita in chiave sostenibile per le persone e per il Pianeta sono invece le tre direttrici principali del mio agire, che ispirano le mie proposte politiche. Sono davvero una convinta europeista. Ho partecipato alla prima generazione Erasmus, e non ho poi mai smesso di occuparmi dell'Europa. Sono convinta che sia possibile costruire una Unione europea migliore, se mettiamo al centro del suo agire la persona e i diritti fondamentali, i lavoratori e le lavoratrici, mai più optando per compromessi al ribasso.
Diritti, lavoro, giovani, donne, agricoltura: sono questi da sempre i pilastri più importanti del mio impegno e della mia militanza politica, e sono ancora oggi i temi di cui mi occupo al Parlamento europeo.
Il bene comune, il benessere per tutti, l'inclusione e la crescita in chiave sostenibile per le persone e per il Pianeta sono invece le tre direttrici principali del mio agire, che ispirano le mie proposte politiche.
Sono davvero una convinta europeista. Ho partecipato alla prima generazione Erasmus, e non ho poi mai smesso di occuparmi dell'Europa.
Sono convinta che sia possibile costruire una Unione europea migliore, se mettiamo al centro del suo agire la persona e i diritti fondamentali, i lavoratori e le lavoratrici, mai più optando per compromessi al ribasso.
Chiudiamo una stagione per aprirne una nuova più promettente e più giusta, in cui i giovani e le donne vanno messi nelle condizioni di contribuire alla crescita dell'Unione europea per combattere il declino demografico ma anche per recuperare nuovo sviluppo socio-economico. Sto parlando anche di una Europa dove muri, filo spinato, recinzioni e intolleranza vengono spazzati via definitivamente per costruire una sola grande frontiera europea aperta, libera e sicura. Dove prevalga l'economia sociale di mercato e la nostra agricoltura diventi finalmente più resiliente e di qualità.
Le mie battaglie in difesa del made in Italy servono oggi a valorizzare i territori e le loro specificità. Una tutela, non in chiave protezionistica, ma finalizzata a proteggere e a preservare il sapere fare delle persone.
Le mie battaglie politiche e parlamentari hanno contribuito e puntano a contribuire ad accelerare il percorso verso una maggiore integrazione dell'Unione europea a livello economico, sociale e politico, affinché la nostra “Casa” Europa sia più resiliente, più autorevole e più forte rispetto alle numerose minacce esterne, ma anche, ai cambiamenti epocali che ci attendono oggi e che riguardano i nostri giovani: le prossime generazioni.
Allora, alla domanda quale Europa immagino e mi sto impegnando a costruire, rispondo: una ‘Nuova Europa' basata su una rinnovata dimensione sociale per prevenire e combattere nuove e vecchie disuguaglianze; contro la povertà e l'ingiustizia sociale, soprattutto, là dove si sono acuite.
Una ‘Nuova Europa' in cui il mercato unico sia uno spazio economico equilibrato, giusto e soprattutto equo, perché le disparità legate al lavoro, all'iniziativa privata, al commercio, al fisco, agli investimenti vengano superate una volta per tutte e l'Unione europea dei 27 Stati membri possa correre non a due o tre velocità, bensì ad una sola velocità sostenuta, per realizzare gli obiettivi di medio e lungo periodo della transizione ecologica, energetica e digitale.
Una ‘Nuova Europa', dunque, dove nessuno sia lasciato indietro, dove non ci saranno più residui di fratture pericolose tra paesi “buoni” e paesi “cattivi”. Dove l'Austerità venga consegnata ai libri di Storia e si possano adottare politiche lungimiranti, incisive, rapide che garantiscano soprattutto ai giovani un posto in prima linea, perché possano esprimere al meglio il loro potenziale di idee, capacità e talento. Una ‘Nuova Europa' dove si affrontino, sempre e comunque, sfide ed emergenze in modo unito e coeso, e si difenda da tutto e da tutti i principi e i valori sui quali l'Unione europea è stata fondata.
I semi della Democrazia, dello Stato di diritto e del principio di Umanità che devono renderci sempre orgogliosi di essere europei e al tempo stesso consapevoli delle nostre enormi responsabilità dentro e fuori l'Unione.
Daniela Rondinelli