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Editoriale di Brando Benifei, aprile 2023

Nella sessione plenaria di aprile del Parlamento europeo il leader dei conservatori europei Manfred Weber ha gettato la maschera e ha indicato chiaramente qual è il suo progetto per il futuro: usare l'immigrazione per trasformare il PPE da gruppo moderato ed europeista in qualcosa di più vicino al sovranismo e populismo dilagante in modo da allearsi ai sovranisti del gruppo ECR presieduti da Giorgia Meloni nella prossima legislatura dopo le elezioni europee del 2024.

L'occasione è stato il voto sul bilancio dell'Ue in cui il PPE ha insistito per destinare “immediatamente ingenti fondi Ue e risorse a sostegno degli Stati membri nel rafforzamento delle capacità e delle infrastrutture di protezione delle frontiere”, cioè costruire muri con i soldi del bilancio europeo. L'emendamento è stato approvato dalla maggioranza dei deputati con 322 sì, 290 voti contrari e 20 astenuti, grazie al sostegno di tutte quelle forze di estrema destra che a inizio legislatura il PPE diceva di voler arginare. Per il nostro Gruppo politico, quello dei Socialisti e Democratici, tutto ciò non è accettabile e abbiamo costruito un fronte per smontare il tentativo della destra di costruire un'Europa fortezza, incompatibile con i valori su cui si fonda la nostra Unione: l'approvazione di questo emendamento era per noi una linea rossa invalicabile e grazie al nostro voto e quello delle forze progressiste ed europeiste il testo finale della relazione è stato respinto con 321 voti contrari, 210 favorevoli e 105 astenuti.

Evidentemente il giochetto di Manfred Weber di strizzare l'occhio alla Meloni e alla destra europea sul tema migranti ha sortito l'effetto opposto da lui desiderato. Il tema migratorio va affrontato con politiche europee comuni e serie, fondate sulla solidarietà tra gli Stati membri e la condivisione delle responsabilità, seguendo un approccio fondato sui diritti fondamentali.

La buona notizia è che il giorno dopo il tentato colpo di mano di Weber l'aula di Strasburgo ha votato per confermare l'inizio dei negoziati sul Migration Pact: delle nuove regole che, tra le altre cose, prevedono un meccanismo indipendente di monitoraggio sul rispetto dei diritti fondamentali che si applicherà anche alla sorveglianza delle frontiere, al fine di garantire che eventuali respingimenti siano segnalati e indagati. Si tratta di un lavoro importante che va avanti da due anni e che ci auguriamo non venga sacrificato sull'altare del nuovo patto tra PPE ed ECR. 

*Anche su questo punto, la destra è nel caos più totale: Lega e Fratelli d'Italia e prima tentano di bloccare i negoziati, poi danno il loro appoggio. Tutto ciò nella settimana in cui il governo lancia il DL Cutro che come ai tempi della Bossi-Fini produce anarchia legislativa è più irregolarità a danno di tutti, a partire dai più fragili. 

Ha certamente ragione il Presidente Mattarella, serve andare oltre le norme preistoriche che regolano la migrazione in Europa e serve farlo con una responsabilità congiunta. 

Nessuno Stato membro può affrontare da solo il tema migratorio e l’Italia è prima frontiera sul Mediterraneo e non può essere lasciata sola. Ma è la stessa destra di Visegrad in Europa a volerla lasciare sola, e ricordo che questi sarebbero i grandi amici e alleati di Meloni e Co. Purtroppo, è sempre più evidente che il modello di riferimento della destra italiana in tema migrazione siano Orban e Erdogan: muri e recinzioni in cambio di denaro. 

Non cederemo mai a questo ricatto inaccettabile e risponderemo sempre con ponti legali e azioni politiche serie a livello europeo.


Brando Benifei