08
Mag

Ritorno al Parlamento europeo

L’Europa è oggi il luogo politico decisivo, dove affrontare le enormi sfide che abbiamo di fronte, dal cambiamento climatico alla sicurezza globale. Un luogo però che bisogna allargare e approfondire, attraverso maggiori strumenti decisionali e competenze, senza le quali sarà difficile dare le risposte necessarie. Serve insomma un’Europa federale e questo è il momento giusto per avanzare. 

Rientro al Parlamento europeo dopo alcuni anni, con la passione che accompagna sempre la ripresa di un cammino importante e la consapevolezza della difficoltà del momento e delle sfide che abbiamo di fronte. 

In questi anni in realtà, l’impegno e l’attività non sono mai cessate. In particolare ho lavorato con i progressisti europei su temi a me cari come l’ambiente e lo sviluppo sostenibile, ma anche partecipando alle discussioni attorno alla Conferenza sul Futuro dell’Europa e sulla necessità di una convenzione per cambiare il funzionamento delle istituzioni comunitarie e dare competenze vere all’Unione. Di tutto ciò vorrei continuare ad occuparmi anche da parlamentare. 

Dopo aver chiesto lo scorso giugno la convocazione di una Convenzione per la riforma dei Trattati, Il Parlamento sta infatti lavorando adesso ad un rapporto con proposte concrete di riforma su cui lavorare. Sarà questo un passaggio politico estremamente importante per richiamare il Consiglio alle sue responsabilità di dar seguito alle conclusioni della Conferenza sul Futuro dell’Europa e risposte ai cittadini europei che vogliono un’Europa forte e politica. 

L’Europa è oggi il luogo politico decisivo, dove affrontare le enormi sfide che abbiamo di fronte, dal cambiamento climatico alla sicurezza globale. Un luogo però che bisogna allargare e approfondire, attraverso maggiori strumenti decisionali e competenze, senza le quali sarà difficile dare le risposte necessarie. Serve insomma un’Europa federale e questo è il momento giusto per avanzare. 

Lavorerò poi in Commissione ambiente, che già in questa legislatura ha lavorato molto attorno alle proposte dell’European Green Deal. Tanto però resta ancora da fare, provando a coniugare le questioni ambientali con il giusto approccio sociale, perché quella della transizione ambientale è una sfida enorme che non può lasciare nessuno indietro.  

La sfida del contrasto al cambiamento climatico e alle diseguaglianze e più in generale per un percorso verso un modello di sviluppo sostenibile deve essere al centro anche dell’azione esterna dell’Unione e quindi delle sue politiche di sviluppo e cooperazione internazionale, di cui mi occuperò.  Serve in questo campo un cambio di paradigma e un nuovo rapporto con i paesi terzi che passi dalla logica dell’aiuto a quella della partnership paritaria finalizzata al raggiungimento di un’agenda ambiziosa come quella fissata dalle Nazioni Unite con gli Obbiettivi di Sviluppo Sostenibile. 

Il rafforzamento dell’Unione e della sua proiezione globale deve essere connessa all’ascolto delle diverse esigenze regionali e locali in Europa. Già nella scorsa legislatura avevo lavorato alla creazione ed alle attività dell’intergruppo sulle 

aree rurali, montane e remote (RUMRA). Continuerò il mio impegno in uno spazio importante per promuove lo sviluppo integrato dei territori europei in tutta la loro diversità.

Quello che ci separa dalle prossime elezioni europee sarà un anno intenso e decisivo, anche le prospettive di un’Europa più forte e unita. A questo dedicheremo tutto il nostro impegno.


Mercedes Bresso