13
Set

Modifiche al regolamento del Parlamento al fine di rafforzare l'integrità, l'indipendenza e la responsabilità

Il Parlamento ha modificato il proprio regolamento interno in risposta alle accuse di corruzione, sulla base del piano di riforma in 14 punti della Presidente Metsola.

I deputati hanno adottato un divieto rafforzato di tutte le attività di lobbying, l'obbligo di presentare dichiarazioni sui contributi esterni ricevuti per tutte le risoluzioni e i pareri, e sanzioni più severe per le violazioni del Codice di condotta.

Inoltre, le modifiche introducono:

  • regole più comprensive sulla pubblicazione delle riunioni, in modo che queste si applichino a tutti i deputati, e non solo a quelli che ricoprono cariche ufficiali, e anche alle riunioni con i rappresentanti di Paesi terzi;
  • norme più severe sulle "porte girevoli", con un divieto per i deputati di intrattenere rapporti con gli ex deputati che hanno lasciato il Parlamento da meno di 6 mesi, a complemento del divieto di tali attività per gli ex deputati per lo stesso periodo (già adottato dall’Ufficio di presidenza);
  • una definizione più ampia di conflitto di interessi, regole più chiare sulle dichiarazioni di interesse e la possibilità per gli organi competenti di decidere sull'opportunità per i deputati in conflitto di interessi di ricoprire posizioni specifiche;
  • soglie più basse per la dichiarazione di attività remunerate;
  • dichiarazioni patrimoniali all'inizio e alla fine di ogni mandato;
  • norme più severe sull'accettazione di doni e sulla dichiarazione delle spese di viaggio/soggiorno pagate da terzi, sia come deputato che in qualità di rappresentante del Parlamento;
  • un ruolo più incisivo per il Comitato consultivo, che sarà composto da 8 deputati (invece di 5); e
  • norme specifiche per regolamentare le attività dei gruppi non ufficiali di deputati.

La revisione del regolamento interno del Parlamento è avvenuta parallelamente alle azioni intraprese dall'Ufficio di presidenza per attuare le misure del piano in 14 punti che potevano già essere attuati.

Le modifiche entreranno in vigore il 1° novembre 2023, ad eccezione di quelle che autorizzano l'Ufficio di presidenza e i Questori ad adottare misure di attuazione, che si applicheranno immediatamente. Le dichiarazioni di interesse presentate prima di queste modifiche resteranno valide fino alla fine dell'anno.