“Siamo orgogliosi, come Pd, perché sul regolamento imballaggi nell'insieme il Parlamento europeo ha offerto varie ipotesi di soluzione concrete, sostenibili e percorribili, e spetterà al negoziato col Consiglio trovare l'equilibrio migliore.
E siamo ancor più soddisfatti di aver dato una risposta al mondo produttivo e al mondo del lavoro con ipotesi praticabili. Nel regolamento imballaggi il Pd ha saputo coniugare l'ambizione di una riduzione forte dei rifiuti con il pragmatismo di soluzioni fattibili e sostenibili.
Ciò significa che abbiamo salvaguardato importanti e innovative filiere italiane del riciclo chiedendo loro un impegno verso target ancora più alti. Infatti abbiamo stabilito che se uno Stato membro raggiunge l'85% di raccolta separata per il riciclo, gli obiettivi di riuso non saranno obbligatori.
Le nostre eccellenze possono continuare verso traguardi ancora maggiori e nell'ottica della riduzione dei rifiuti anche il riuso avrà spazio e sviluppo. Noi continuiamo a essere aperti a tutte le nuove pratiche di riuso e refilling, ma queste non devono essere viste in alternativa alle pratiche eccellenti di riciclo.
Un altro importante passaggio di questo regolamento riguarda i divieti di imballaggi monouso: anche qui dobbiamo cercare le soluzioni più sostenibili e non astratte e se il riciclo, in certi settori, si dimostra più sostenibile da un punto di vista ambientale rispetto al riuso, possiamo dire che non è il divieto la strada più giusta ma invece l'obbligo di raccolta e riciclo. Il che naturalmente non impedisce la sperimentazione di soluzioni diverse e pratiche innovative.
Alcuni divieti proposti dalla Commissione europea sono stati confermati, come contenitori monouso per shampoo e bagnoschiuma negli hotel, altri aggiunti, come quelli per gli imballaggi per le valigie in aeroporto.
Su due fattispecie abbiamo sostenuto sia l'abolizione che ipotesi di deroga in caso di raccolta e riciclo. Soprattutto, si è voluto intervenire per evitare il divieto di imbustamento di frutta e verdura. Divieto che, se mal applicato, avrebbe l'effetto di portare a sprechi alimentari e a difficoltà nel trasporto, commercializzazione ed esportazione.
Anche per quanto riguarda i prodotti monouso della ristorazione si è ritenuto di considerare la maggiore sostenibilità che una diffusa e documentata raccolta e avvio al riciclo può offrire rispetto ad altre soluzioni non monouso”.
Così in una nota Patrizia Toia, europarlamentare del Partito democratico.