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Dic

Imballaggi: meno rifiuti, ma tutelando la filiera italiana del riciclo

Con il voto in Parlamento europeo siamo così riusciti a garantire il giusto rigore per il contenimento progressivo di rifiuti da imballaggi, premiando al contempo il riciclo su cui l’Italia ha tanto investito

La tutela dell’ambiente non è nemica dello sviluppo economico: ma è compito della politica far sì che le necessarie azioni di riduzione del consumo di risorse e dell’inquinamento prodotto dall’uomo si trasformino in opportunità e non in un freno per le imprese e per il lavoro. 

È un concetto chiave dell’approccio che anima l’azione politica del nostro gruppo, e che abbiamo dimostrato con i voti prima in commissione ambiente e poi in plenaria sul tema degli imballaggi. La proposta dell’esecutivo europeo avrebbe infatti penalizzato in particolare l'Italia, imponendo il passaggio radicale dal riciclo al riuso. 

Al di là delle perplessità persino scientifiche sul fatto che il riuso (che richiede grandi sprechi di acqua per il lavaggio) sia più ecologico del riciclo, dovevamo difendere i grandi investimenti fatti dalla filiera industriale italiana: che in Europa vanta risultati eccellenti proprio sulle politiche di riciclo. 

Ed è su questo che si è incentrata la nostra azione: dimostrare che la via del riciclo poteva permettere di raggiungere gli stessi obiettivi ambientali. E che sarebbe stato sbagliato mettere a repentaglio tanti posti di lavoro e tante imprese del settore. 

Con il voto in Parlamento europeo siamo così riusciti a garantire il giusto rigore per il contenimento progressivo di rifiuti da imballaggi, premiando al contempo il riciclo su cui l’Italia ha tanto investito. Sono sicuro che il nostro Paese saprà mettere in campo politiche industriali ancora più efficaci, per ottenere quel risultato ulteriormente ambizioso che il nuovo regolamento richiede. Gli imballaggi nel settore agroalimentare terranno conto della necessità di essere biodegradabili e riciclabili. E nel contempo conservare gli alimenti nella massima igiene e con il minor spreco alimentare.

Ora tocca al Consiglio - e cioè ai Governi, tra cui quello italiano - prendere decisioni coerenti con la posizione assunta dal Parlamento, per la quale la nostra delegazione ha lavorato con fermezza e serietà. A differenza di chi si è tirato fuori dalla discussione e ha mostrato di non sapere incidere. Ma la strada della politica non può essere solo quella dei no, perché l’interesse della salute individuale e pubblica è ineludibile. 

Il compito della politica è trovare le giuste soluzioni ai problemi complessi che definiscono il nostro tempo e il ruolo dell’Europa. 


Achille Variati