L’approvazione della proposta di modifica dei Trattati è senza dubbio un momento storico in questo senso: era dai tempi di Spinelli che il Parlamento Europeo non proponeva una riforma coerente e ambiziosa; ora ci aspettiamo che le nostre proposte vengano trasferite al Consiglio europeo e che si arrivi finalmente a convocare una Convenzione per riformare i trattati.
La costruzione dell’Europa unita è una delle imprese di cui possiamo essere più orgogliosi. Se oggi siamo una regione di pace e stabilità, lo dobbiamo al coraggio e alla dedizione delle madri e dei padri fondatori della nostra Unione, che si sono adoperati per porre fine agli orrori di due guerre mondiali, ispirandosi ai principi di libertà, democrazia, uguaglianza e solidarietà, nonché al rispetto della dignità, dei diritti umani e dello Stato di diritto.
Oggi sta a noi raccogliere quell’eredità, cambiando l’Europa per renderla più efficiente, in grado di decidere e di proteggere i suoi cittadini.
L’approvazione della proposta di modifica dei Trattati è senza dubbio un momento storico in questo senso: era dai tempi di Spinelli che il Parlamento Europeo non proponeva una riforma coerente e ambiziosa; ora ci aspettiamo che le nostre proposte vengano trasferite al Consiglio europeo e che si arrivi finalmente a convocare una Convenzione per riformare i trattati, compiendo un passo fondamentale per il futuro dell’Europa.
Il progetto approvato vuole rafforzare la nostra democrazia, rendendo il Parlamento finalmente protagonista, dotandolo del potere di iniziativa legislativa.
Chiediamo inoltre che all’Unione vengano attribuite maggiori competenze soprattutto in materia di politica estera e di difesa, che le vengano riconosciute competenze concorrenti nel campo delle politiche sociali e della salute e possa assumere direttamente gli impegni internazionali sul clima. Oggi più che mai, serve che l’Europa sia in grado di parlare con una sola voce, se vogliamo continuare a recitare un ruolo da protagonisti nella storia del mondo.
Dobbiamo essere soddisfatti di quanto approvato, anche se il Parlamento avrebbe potuto essere più ambizioso, in particolare per quanto riguarda la modifica del processo decisionale in Consiglio, dove avevamo chiesto l’introduzione del voto a maggioranza qualificata per molte materie.
Nelle prossime settimane e nei prossimi mesi dovremo impegnarci, insieme ai movimenti europeisti e ai partiti di opposizione, per fare pressione sul governo perché sia a favore, nel Consiglio Europeo, della richiesta del Parlamento di avviare la Convenzione fino dall’inizio della prossima legislatura.
Mercedes Bresso