Il fulcro della nostra posizione era l'armonizzazione del reato di stupro in tutta l’UE, definito come ogni atto sessuale in cui manca il consenso della donna. Una definizione già stabilita più di 10 anni fa dalla Convezione di Istanbul, ancora oggi lo strumento internazionale più all'avanguardia sulla lotta alla violenza di genere.
Lo scorso 6 febbraio a Strasburgo il team negoziale del Parlamento ha deciso di accettare un accordo col Consiglio sulla direttiva sulla lotta sulla violenza contro le donne e la violenza domestica, totalmente al ribasso. Come Parlamento avevamo approvato lo scorso luglio un mandato ambizioso, un testo che avrebbe fatto realmente la differenza in tutta l'Unione su come si dovrebbe lottare contro la violenza di genere.
Il fulcro della nostra posizione era l'armonizzazione del reato di stupro in tutta l’UE, definito come ogni atto sessuale in cui manca il consenso della donna. Una definizione già stabilita più di 10 anni fa dalla Convezione di Istanbul, ancora oggi lo strumento internazionale più all'avanguardia sulla lotta alla violenza di genere. Convenzione che questi tutti gli Stati membri hanno ratificato, ma che ancora in pochissimo applicano nella sua interezza.
La direttiva che la Commissione e il Parlamento avevano proposto, sarebbe stata uno strumento ideale per trasporre in tutti gli Stati membri questo principio.
Il Consiglio però ha deciso, grazie a una maggioranza di blocco formata anche da Governi progressisti come quello francese e quello tedesco, di stralciare questa norma dal testo. Le relatrici del Parlamento, nonostante la mia contrarietà come relatrice ombra, non hanno avuto la forza e la determinazione di rimandare al mittente una tale proposta, corredata da tante altre rinunce per il Parlamento, a partire dall'indebolimento dei reati di cyber violenza che non saranno considerati tali se non quando causano un danno grave alla vittima.
Ci troviamo oggi quindi con un testo che per quanto vogliamo essere positivi - sulle norme per la prevenzione, il supporto specialistico alle vittime - non affronta a tutto tondo la vera essenza della violenza contro le donne. Un testo su cui si doveva trovare assolutamente un accordo, a tutti i costi, ma che non avrà nessun impatto rivoluzionario negli Stati membri, se non per quei pochi che non hanno ancora ratificato la Convezione di Istanbul.
Nonostante a parole tutti - primi ministri, presidenti - si dicano impegnati a sradicare la violenza contro le donne, nonostante i ripetuti appelli da parte di ogni associazione, organizzazione, centro anti-violenza, nonostante tutto ciò, non si è stati capaci di approvare un testo che fosse una vera e concreta rivoluzione a difesa delle donne. Troppi attori, governi, gruppi politici, hanno gettato la spugna troppo velocemente, quando per altre tematiche - economiche, di sicurezza, occupazionali - non è stato così. Verrebbe quasi da dire che le donne valgono meno che la governance economica o il bilancio. Faremo in modo che le cose cambino in futuro, e, nonostante questo risultato che suona come un tradimento verso tutte le donne europee, ci continueremo a battere per la giustizia che ancora oggi non abbiamo ottenuto.
Pina Picierno