"Oggi Orbán è a Mosca, a stringere la mano a Vladimir Putin. Che sia ben chiaro: non ha alcun mandato per condurre discussioni con un criminale di guerra a nome dell'Unione Europea.
Questa visita non solo indebolisce la posizione europea sulla guerra in Ucraina, che deve rimanere ferma nella condanna dell’aggressione russa e nella ricerca di una pace giusta e sicura, ma getta un’ombra ulteriore sul semestre di presidenza dell’Ungheria.
Avevamo fatto bene, come parlamentari europei, a sollevare dubbi sulla legittimità di questa presidenza di turno nel momento in cui l’Ungheria è sotto procedura per violazione dello Stato di Diritto e perciò come Parlamento Europeo dovremo chiedere immediatamente conto di questo atto vergognoso e organizzare una reazione adeguata.
Se questo è il nuovo concetto di “patriottismo” di Orban e dei suoi gregari politici come la Lega di Salvini deve star certo che ci troverà impegnati a fermarlo".
Così in una nota Brando Benifei, capodelegazione uscente degli eurodeputati PD