Non stiamo facendo abbastanza per lottare contro la violenza contro le donne, che continuano ad aumentare tra l’indifferenza e la demagogia della destra. Lunedì 25 novembre, il primo giorno della sessione plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo, era anche la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne e quindi è stato importante ribadire in aula che la colpa non è delle donne e delle ragazze che hanno subito una forma di violenza.
La colpa e il problema è degli uomini. Oggi un terzo delle donne e ragazze europee ha subito una forma di violenza. E la violenza non è solo quella fisica o il femminicidio, che in Italia ha già registrato circa cento vittime quest’anno. Ci sono anche la violenza psicologica, il controllo di ogni azione o la privazione di indipendenza economica.
Serve una rivoluzione culturale, serve insegnare il rispetto dei corpi e delle persone nelle scuole, serve che i ragazzi imparino ad accettare un no. Perché, a dispetto di quello che dice il governo italiano, i dati confermano che per una donna il posto più pericoloso è proprio casa sua.
Basta vedere i dati del rapporto Eures per smentire la propaganda xenofoba di Giorgia Meloni: c'è una forte diminuzione dei casi di violenza da parte di stranieri mentre i dati Istat indicano che in Italia gli stupri sono commessi in oltre tre quarti dei casi da persone con cui la vittima ha una relazione affettiva o amicale: quelli subiti dalle donne italiane sono stati commessi da italiani in oltre l’80 per cento dei casi.
Alessandra Moretti