La legislatura si è aperta con la presentazione del Dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura. Dopo le proteste del settore era indispensabile dare una risposta, in particolare al tema del giusto reddito.
Il Dialogo rappresenta un buon punto di partenza nel metodo – coinvolgimento di ben 29 attori: dagli ambientalisti ai sindacati, dalle associazioni di categoria agli animalisti - e nel merito. E’ infatti confermata la conversione ecologica come obiettivo irrinunciabile, riconoscendo però la necessità di investimenti comuni per garantire la sostenibilità anche sociale.
Si apre alla riforma della Pac (Politica Agricola Comune) perché i fondi giungano a tutti, superando il principio dell’estensione della superficie agraria: piccoli e medi produttori, agricoltori delle aree interne, aziende miste.
Il protagonismo dei giovani e delle donne è individuato come centrale per la sostenibilità, vista la loro propensione ad utilizzare pratiche innovative sul piano tecnologico-scientifico, ma anche per la multifunzionalità dell’agricoltura (come ad esempio agriturismi e fattorie didattiche).
Adesso spetterà a noi socialisti spingere perché questo cambiamento, disegnato nel Dialogo, si traduca in pratica. Ed è un passaggio tutt’altro che scontato. Serviranno coraggio e determinazione, per non perdere questa occasione preziosa di trasformazione e sviluppo per l’agricoltura.
Camilla Laureti