“Il QFP disegna l’Europa minima possibile. Quando servirebbe quella massima necessaria. Perché le sfide che abbiamo davanti non si affrontano chiudendosi nei propri confini nazionali. Si affrontano insieme”
Lo dice Nicola Zingaretti, capodelegazione Pd al Parlamento europeo, intervenendo in aula durante la Plenaria in corso a Strasburgo
“Tutti applaudono Draghi, poi fanno l’opposto. Tagli alla coesione, alla PAC, accorpamento in un fondo comune, niente investimenti strategici e niente debito comune. Ma senza investimenti comuni, non c’è futuro. Senza coesione, non c’è competitività. Senza inclusione, non c’è libertà. Con un bilancio europeo fermo all’1% del PIL non andiamo lontano. Se non creiamo ora nuove risorse comuni, sarà la fine del sogno Europeo. Altro che Unione. Sarà un’Europa divisa, piccola, impaurita. Come piace alle Destre. E come piace alla Cina, alla Russia e a Donald Trump che ci schiacceranno. Altro che sovranità. Ma noi non ci rassegniamo. Perché – come nel 1957 – ci sono momenti in cui bisogna scegliere tra il coraggio difficile e il compromesso facile. E noi scegliamo il coraggio. E lavoreremo, ogni giorno, per tutta un’'altra Europa" conclude