Vorrei condividere con voi un capitolo fondamentale del nostro lavoro in Europa, che riguarda milioni di giovani che ogni anno affrontano il delicato passaggio tra il mondo dello studio e quello del lavoro attraverso l’esperienza del tirocinio. Un percorso ormai quasi imprescindibile, ma che troppo spesso non viene riconosciuto né tutelato a sufficienza.
Sono ancora troppi i casi di tirocini non retribuiti, non giustamente retribuiti o reiterati all'infinito senza prospettive di assunzione.
Nel Parlamento Europeo stiamo lavorando a una nuova e ambiziosa direttiva sui tirocini, con l’obiettivo di migliorarne la qualità formativa e garantire diritti concreti ai tirocinanti. Tra gli obiettivi principali ci sono la tutela di condizioni di lavoro giuste, con retribuzione e copertura assicurativa, la prevenzione di abusi e sfruttamenti stabilendo una durata massima dei tirocini, il rafforzamento del loro valore formativo e la promozione della mobilità europea dei giovani.
Stiamo lavorando nelle commissioni Lavoro (EMPL) - di cui sono membro con Cecilia Strada e Raffaele Topo - e Cultura (CULT) - di cui è membro Nicola Zingaretti - per definire un quadro normativo chiaro e armonizzato, capace di offrire trasparenza e tutele uniformi in tutti i Paesi dell’Unione. EMPL si concentra sulle condizioni contrattuali, la sicurezza e i diritti sociali, mentre CULT punta a valorizzare i tirocini come strumenti di apprendimento equi ed inclusivi.
Il voto in plenaria è previsto a settembre ma i negoziati sono ancora in corso. Stiamo affrontando temi fondamentali come la durata massima del tirocinio, l’obbligo di accordi scritti chiari e l’istituzione di un patto formativo trasparente.
I negoziati sono difficili perché le destre vorrebbero che il diritto del lavoro e la regolamentazione dei tirocini rimanesse nelle mani dei singoli governi nazionali, rischiando così di perpetuare situazioni di deregolamentazione e mancata tutela.
Come eurodeputati del Partito Democratico e del Gruppo dei Socialisti e Democratici, continueremo a difendere con determinazione questa battaglia, convinti che laddove manca la volontà dei governi di difendere i lavoratori una direttiva ambiziosa potrà garantire ai nostri giovani opportunità reali e un'equa retribuzione del lavoro.
Pierfrancesco Maran