L’insegnante e attivista Géza Buzás-Hábel è stato messo sotto inchiesta in Ungheria per aver organizzato il Pride di Pécs e rischia fino a un anno di carcere. Finora casi così si vedevano solo in Russia o in Turchia: oggi, grazie alle leggi liberticide di Orbàn, accadono dentro i confini dell’Unione europea.
Non è accettabile che un cittadino venga perseguito per aver promosso una manifestazione pacifica. L’Unione europea intervenga subito: sia attivato subito l’articolo 7 del Trattato nei confronti dell’Ungheria per dimostrare che i valori fondanti dell’Unione - libertà, uguaglianza, diritti umani - non sono parole vuote. Non possiamo permettere che i diritti diventino un privilegio geografico: l’Europa deve difenderli ovunque”.
Così Alessandro Zan, europarlamentare Pd e vicepresidente della Commissione Libe del Parlamento europeo.