Nell'intervenire domani nell'aula del Parlamento europeo a Strasburgo nel dibattito sul futuro dell'Ue il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte deve innanzitutto spiegare agli eurodeputati perché nel corso dei summit con i leader europei a Bruxelles ha parlato di soluzioni condivise sull'immigrazione nel rispetto del diritto europeo e internazionale, mentre in Italia ha presentato ai magistrati un allegato in cui l'intero governo italiano si rende responsabile delle gravissime violazioni dei diritti umani, anche nei confronti di minori, e del diritto italiano, europeo e internazionale a opera del ministro dell'Interno. Nel momento in cui l'Unione europea è impegnata in una cruciale battaglia per la difesa dello stato di diritto con i Paesi dell'Est il premier di un Paese fondatore non può permettersi ambiguità su questo tema. Conte parli chiaramente, l'Italia è il quinto Paese del gruppo Visegrad e rivendica ufficialmente il mancato rispetto dello stato di diritto o è ancora il Paese che nel 1950 ha firmato a Roma la Convenzione europea per i diritti dell'uomo? È quanto hanno chiesto gli eurodeputati Pd alla vigilia dell'intervento di Conte a Strasburgo.