24
Set

Le ingerenze straniere nella campagna elettorale

Il caso italiano è particolarmente grave. Il movimento di Salvini ha ancora incredibilmente in vigore un patto politico con il partito di Putin, Russia Unita, e non sono state mai chiarite né le vicende del Metropol, che hanno visto protagonista Savoini, né le relazioni intercorse nei mesi scorsi tra Salvini e l'ambasciata russa operante in Italia in relazione alla guerra in Ucraina.

La campagna elettorale italiana ha visto il riemergere di elementi estremamente inquietanti rispetto al legame politico ed economico tra alcuni partiti della destra europea e nostrana, in particolare la Lega di Salvini, e la Russia di Putin. Elementi che richiedono una presa di coscienza sulla pericolosità delle interferenze straniere nelle nostre democrazie.

È stato particolarmente significativo che la Presidente Von der Leyen nel suo ultimo discorso sullo Stato dell’Unione, abbia sottolineato tutto ciò, soffermandosi sui rischi e i pericoli che viviamo.
Ci auguriamo che alle parole ora facciano seguito misure nette, perché non c'è davvero altro tempo da perdere.

Il Parlamento europeo su questo tema lavora da tempo, attraverso la Commissione speciale INGE sulle interferenze straniere nei processi democratici dell’Unione, dove coordino i lavori del gruppo S&D. Nella prima relazione, approvata a larga maggioranza il 9 marzo scorso, avevamo già sollecitato la Commissione europea a mettere in campo azioni e strumenti forti, in particolare relativamente al controllo dei fondi provenienti dall'esterno e l'uso delle piattaforme come veicolo privilegiato per le interferenze.

Continuiamo poi in particolare a tenere alta l'attenzione sul tema delle delle ingerenze e della disinformazione operate dalla Russia di Putin grazie anche al concorso di utili idioti annidati nella destra europea. 

In questo quadro il caso italiano è particolarmente grave. Il movimento di Salvini ha ancora incredibilmente in vigore un patto politico con il partito di Putin, Russia Unita, e non sono state mai chiarite né le vicende del Metropol, che hanno visto protagonista Savoini, né le relazioni intercorse nei mesi scorsi tra Salvini e l'ambasciata russa operante in Italia in relazione alla guerra in Ucraina. 

Non è un caso che proprio la Lega sia stato l’unico partito italiano a non aver voltato la prima relazione della Commissione INGE.

Pierfrancesco Majorino