Newsletter n. 5-2024

UCRAINA

Martedì 23 aprile il Parlamento ha dato il via libera all'estensione delle misure temporanee di liberalizzazione commerciale per l'Ucraina, proteggendo al contempo gli agricoltori europei. Con 428 voti favorevoli, 131 contrari e 44 astensioni, gli eurodeputati hanno appoggiato la proroga della sospensione dei dazi all'importazione e delle quote sui prodotti agricoli ucraini per un altro anno, fino al 5 giugno 2025, per sostenere il Paese nel contesto della continua e brutale guerra di aggressione della Russia.

LAVORO

Il Parlamento ha approvato in via defintiva un nuovo regolamento che vieta la vendita, l'importazione e l'esportazione di beni realizzati con il lavoro forzato. La normativa è stata adottata con 555 voti favorevoli, 6 voti contrari e 45 astensioni. Le autorità degli Stati membri e la Commissione europea saranno in grado di indagare su merci sospette, catene di approvvigionamento e produttori. Se si ritiene che un prodotto sia stato realizzato utilizzando il lavoro forzato, non sarà più possibile venderlo sul mercato europeo (anche online) e le spedizioni saranno intercettate alle frontiere dell'UE.

DONNE

Con 522 voti a favore, 27 contrari e 72 astensioni, mercoledì 24 aprile il Parlamento ha approvato in via definitiva la prima normativa dell'Unione europea sulla lotta alla violenza contro le donne e alla violenza domestica. La direttiva chiede leggi più severe per contrastare la violenza informatica, una migliore assistenza alle vittime e misure per prevenire gli stupri. Il testo è già stato concordato informalmente con il Consiglio. La direttiva vieta le mutilazioni genitali femminili e i matrimoni forzati e stabilisce linee guida particolari per i reati commessi online, come la divulgazione di informazioni private e il cyberflashing.

IMBALLAGGI

Mercoledì 24 aprile il Parlamento europeo ha dato il via libera a nuove misure sugli imballaggi per renderli più sostenibili e ridurne i rifiuti nell'UE. Le norme comprendono obiettivi di riduzione degli imballaggi (del 5% entro il 2030, del 10% entro il 2035 e del 15% entro il 2040) e impongono ai Paesi UE di ridurre in particolare i rifiuti di imballaggio in plastica. Per limitare gli sprechi, è stata stabilita una proporzione massima di spazio vuoto del 50% che si applicherà agli imballaggi multipli e a quelli per il trasporto e per il commercio elettronico. In aggiunta, fabbricanti e importatori dovranno garantire che il peso e il volume degli imballaggi siano ridotti al minimo.